Enogastronomia Roma, 8 ago. (askanews) – Non tutti la conoscono, ma con lei l’aperitivo è top. A garantirlo – si legge in una nota – sono gli operatori ma anche chi ha provato l’esperienza gastronomica per la prima volta, abbinando il cocktail preferito a questa rara e amabile varietà olivicola tramutata in un’oliva da mensa (trattata con liscivia, poi fermentata in salamoia per un massimo di un anno) poco diffusa in Italia. La varietà Picholine, originaria della regione di Gard nella Francia meridionale, è presente nel nostro Paese, ma anche in Marocco, Israele, Cile, Stati Uniti e in altre zone del mondo. La raccolta avviene nel mese di ottobre e novembre, mentre il frutto ancora verde è per l’impiego come olive da tavola. È anche usata per l’estrazione di olio, di qualità elevata e dalla resa media. La Picholine è nota nei territori con diversi nomi: in Francia meridionale e in Gard è Coiasse, Plant de Collias, Fausse Lucques o Lucques Batarde. In Tunisia è Judoleine, in altri Paesi è chiamato Picholine de Languedoc, vista la regione di provenienza (Gard fa parte della Linguadoca). In Italia, tra le aziende ad avere la cultivar Picholine è Antiche Terre Pacella (www.anticheterrepacella.com), azienda olivicola laziale con sede a Sgurgola (Frosinone) alla quale sono state assegnate, più di una volta, le Tre Foglie dal Gambero Rosso ed è stata riconosciuta presidio Slow Food per la varietà olivicola Itrana. L’azienda olivicola è stata apprezzata per la qualità anche da altre guide enogastronomiche e media nazionale e internazionali, tra cui le guide del quotidiano “La Repubblica”. L’azienda Antiche Terre Pacella con una superficie olivata alle pendici dei Monti Lepini (versione ciociara della catena montuosa laziale a cavallo tra Frosinone, Latina e Roma) e il claim Il Made in è assicurato produce extravergine 100% made in Italy mediante la raccolta delle varietà Itrana, Leccino, Frantoio, Moraiolo e Picholine. Il prodotto oleico Antiche Terre Pacella è un multicultivar: un olio, da certificazione di analisi di laboratorio, con un valore dell’acidità sotto lo 0,3%, parametro che consente di rientrare nella classificazione dell’extravergine. Il prodotto è ottenuto con una spremitura a freddo, in modo da garantire intatto il valore organolettico e nutritivo. E’ di densità media, più o meno velato, di colore giallo verde, con profumo intenso di oliva. Il sapore è fruttato medio con una trama aromatica caratterizzata da energetiche mance di pomodoro leggermente maturo ed erbe aromatiche. L’abbinamento perfetto è con la caprese.
Aperitivo top con con Picholine, cultivar di oliva da cocktail
A garantirlo sono gli operatori ma anche chi ha provato l'esperienza gastronomica