L’Open Insurance fa crescere il mercato Insurtech

In aumento soggetti "non assicurativi" che distribuiscono polizze

GIU 30, 2021 -

Mobilità Milano, 30 giu. (askanews) – La direttiva europea PSD2, che ha rivoluzionato il mondo dell’Open banking e dato un’ulteriore accelerata al settore fintech, sta favorendo lo sviluppo di nuovi servizi assicurativi. È quanto merge dal report 2021 dell’Osservatorio Open Insurance di IIA – Italian Insurtech Association. L’Osservatorio, che riunisce compagnie assicurative e riassicurative, istituzioni finanziarie, aziende tecnologiche, analizza e monitora le applicazioni dell’Open Insurance in Italia, per consentire a tutti gli attori della filiera di posizionarsi al meglio e per sfruttare l’enorme potenziale dell’open insurance. IIA ha calcolato che oggi in Italia il numero di soggetti “non assicurativi” (telco, banche digitali, utilities, operatori travel, player dell’e-commerce, etc.) che distribuiscono polizze digitali superi i 100 soggetti, con un aumento del 30% negli ultimi dodici mesi. Solo 3 anni fa erano meno di 10 e si prevede che entro il 2025 saranno 10 volte tanto. In Europa ne sono stati censiti oltre 1000 che offrono 256 tra servizi finanziari e assicurativi (questi ultimi pesano sul totale dei servizi assicurativi e finanziari per il 41%). Il futuro delle Assicurazioni digitali passa quindi attraverso l’Open Insurance.   Il 78% delle realtà intervistate dichiara infatti di avere già utilizzato Application Programming Interface (API), per condividere le informazioni e far comunicare i dati, anche se si tratta prevalentemente per il momento di dati contrattuali, anagrafici e di gestione del servizio. La possibilità di aprirsi allo scambio di dati e informazioni è la base per creare una serie di nuovi servizi che vanno a migliorare l’esperienza dell’utente e che possono essere utilizzati sia da compagnie tradizionali che dalle insurtech, e più in generale da un ecosistema variegato, attorno al quale ruotano molti player con una forte componente tecnologica e un’offerta innovativa. Si registra infatti un buon numero di collaborazioni tra i diversi player, sebbene le partnership siano ancora a un livello di adozione sperimentale e finalizzate per lo più alla distribuzione di prodotti, specialmente in area danni e motor, alla gestione claims ed efficientamento delle operations. Sebbene l’Open Insurance sia agli inizi, il trend è positivo perché sta spingendo i diversi attori ad abbandonare le operazioni più tradizionali e lavorare a compartimenti stagli per sperimentare invece nuovi prodotti e servizi e aprirsi alla collaborazione con settori collaterali a quello assicurativo, come lo sport, la mobilità e l’energia.  Allo stesso modo grazie alla comunicazione dei dati tra aziende che forniscono i servizi di mobilità come car, bike e scoter sharing e i partner assicurativi sarà possibile creare prodotti ad hoc studiati appositamente per questo nuovo settore della mobilità urbana. Al fine di soddisfare queste nuove esigenze il consumatore ha bisogno di un’offerta più flessibile, prezzi più abbordabili e un processo di sottoscrizione integrato e contestuale al bene/servizio che si vuole assicurare: in assenza di questi elementi è difficile pensare ad una diffusione dei prodotti assicurativi in linea con il loro potenziale. Per favorire l’Open Insurance ed assicurare la corretta velocità nella gestione dei dati e nell’integrazione dell’offerta assicurativa, la collaborazione fra startup abilitatrici e compagnie può essere di supporto. È infatti necessario creare un modello di offerta “aperto”, nel senso dell’implementazione delle API, nuovi canali aziendali competitivi, prodotti innovativi, aumentare la base di clienti e migliorare l’esperienza dell’utente.