Roma, 28 apr. (askanews) – “Il tema della scarsa disponibilità in Italia della cannabis per uso terapeutico si trascina da diversi anni. Tra le cause principali il fatto che l’importazione sia limitata ad un unico Paese europeo, l’Olanda, da una normativa obsoleta e mai aggiornata”. Alessandro Pastorino, CEO di FL Group,affiliata italiana del Gruppo Aphria, società canadese quotata al Nasdaq che opera nel settore della cannabis terapeutica, commenta così in una nota il caso Walter De Benedetto, 49enne affetto da artrite reumatoide e assolto ieri dall’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti.
“Più volte abbiamo sollecitato il Ministero della Salute a modificare l’attuale sistema di approvvigionamento. L’Italia, infatti, si affida ad un unico paese esportatore (o canale di importazione) ovvero l’Olanda che tuttavia non è più in grado di soddisfare le necessità crescenti del nostro Paese – spiega Pastorino. La limitazione alle importazioni è stata introdotta nel 2018 e poteva essere giustificata allora dalla presenza sul mercato europeo, in Olanda appunto, di un unico produttore di cannabis terapeutica conforme alle EuGMP, che garantisse un rigido sistema di controlli sulla qualità dei prodotti. Ormai esistono diversi operatori sia in Europa che a livello internazionale in grado di offrire questi farmaci con le massime garanzie di qualità e sicurezza, essendo stati anch’essi approvati in conformità alle EuGMP”.
“La scarsità di prodotto – continua il CEO di FL Group – non è un tema commerciale è un tema sanitario, perché priva del diritto alla terapia moltissimi pazienti con patologie gravissime che, grazie a questi farmaci, possono lenire gli atroci dolori quotidiani. Basti pensare che la Germania importa quantitativi di prodotto che sono dieci volte quelli che importa il nostro Paese”.
E spiega: “A causa dell’emergenza COVID la situazione è ulteriormente peggiorata. Come rappresentante di Aphria – FL Group Italia anche di recente ho chiesto un incontro urgente al Ministro Speranza per affrontare e risolvere rapidamente il tema dell’importazione, ma ad oggi non siamo ancora riusciti ad avere risposte”.
“Come operatori – aggiunge Pastorino – abbiamo anche favorito la costituzione di un Working Group, composto dai rappresentanti della comunità scientifica e delle associazioni pazienti, per condividere esperienze e supportare le Istituzioni nell’individuare le migliori soluzioni per venire incontro alle esigenze terapeutiche. Ricordo che questi prodotti sono legalmente prescritti dai medici, sono regolarmente autorizzati all’immissione in commercio come prodotti farmaceutici e che vi è un’ampia letteratura scientifica sulla loro efficacia”.