Castel Volturno, sequestrata per inquinamento azienda di bufale

Carabinieri contestano illecito smaltimento di reflui zootecnici

MAR 17, 2021 -

Roma, 17 mar. (askanews) – Uno scarico abusivo, una vasca interrata e nessuna documentazione necessaria per l’attività. Queste le principali contestazioni per cui i carabinieri forestali di Castel Volturno hanno sequestrato un allevamento di bufale.

In particolare i militari hanno constatato la presenza di uno scarico abusivo con tubazione in pvc interrata al di sotto della pavimentazione attraverso il quale i liquami, provenienti dai paddock, defluivano all’interno di un canale perimetrale.

Gli investigatori segnalano la presenza di effluenti zootecnici frammisti a paglia stoccati impropriamente sul suolo nudo della sponda destra del canale principale pensile affluente dei regi lagni; una vasca interrata in c.a. colma di effluenti non palabili e cumuli di effluenti palabili frammisti a paglia, per la quale non è stata prodotta dalla proprietà alcuna documentazione attestante lo svuotamento/smaltimento periodico.

Inoltre – sempre secondo un comunicato – l’azienda non è risultata in possesso di alcuna documentazione obbligatoria tra cui regime di comunicazione al comune – zona interessata dallo spandimento degli effluenti zootecnici – comunicazione al comune di spandimento liquami zootecnici – piano di utilizzazione agronomica – registri delle utilizzazioni agronomiche – titoli di godimento dei terreni interessati dalle utilizzazioni agronomiche.

I militari hanno eseguito il sequestro probatorio e preventivo dell’intero complesso aziendale e sue pertinenze nominando custode giudiziario il proprietario con facoltà d’uso per il governo degli animali. Il titolare dell’allevamento è stato deferito in stato di libertà per i reati di inquinamento ambientale, gestione illecita di rifiuti speciali costituiti da effluenti zootecnici ed utilizzazione agronomica sempre di effluenti zootecnici al di fuori dei casi previsti dalla normativa vigente.

Nel corso del controllo sono stati anche rinvenuti altri rifiuti speciali non pericolosi abbandonati sul suolo nudo tra cui: contenitori in plastica, rottami in ferro, pneumatici fuori uso, bombole di gas, rifiuti ingombranti. Al riguardo, la ditta non è risultata in possesso di un contratto di convenzione con ditta specializzata, né di un registro di carico e scarico rifiuti e tantomeno dei formulari di identificazione dei rifiuti. Per tale violazione è stata elevata sanzione amministrativa, ai sensi del Testo Unico Ambientale, per un importo pari a circa 2000 euro.