Un mese di lavoro per 6 donne ivoriane grazie a vendita Bibbie

Idea regalo con la campagna Comitato Cattolici Civiltà dell'Amore

GEN 26, 2021 -

Roma, 26 gen. (askanews) – Un mese di lavoro pagato alle sei operatrici del Centro per neonati abbandonati di Odienné in Costa d’Avorio, per un totale di 700 euro. Praticamente sei stipendi mensili erogati grazie al ricavato della vendita di 33 Bibbie, rigorosamente nella versione ufficiale della Cei 2020, messe a disposizione della onlus dall’imprenditore Marco Sette, ceo del brand Arcieri, non nuovo a iniziative di questo genere. Questo il bel risultato raggiunto dalla campagna natalizia organizzata dal Comitato Cattolici Civiltà dell’Amore (CCCA).

“Un’idea regalo speciale, quella che abbiamo proposto lo scorso Natale ai nostri amici e benefattori – dichiara Giuseppe Rotunno, responsabile del CCCA -: una Bibbia che già in sé racchiude un valore inestimabile in quanto scrigno di parole di Luce e Sapienza, ma che quest’anno abbiamo voluto abbinare ad uno dei nostri microprogetti realizzati tramite l’opera preziosa dei Missionari che si trovano in loco. Abbiamo così unito un regalo per l’anima, la Bibbia, e un gesto concreto per i poveri. Inoltre, c’è una cosa che deve farci riflettere: con sole 33 Bibbie vendute abbiamo pagato il salario a sei donne, Ines, Constantine, Kady, Lucienne, Assata, Madjara, con tutte le ricadute positive per il mantenimento delle loro famiglie. Basti pensare che in quei luoghi, lo stipendio ammonta a circa 100 euro al mese, è perciò anche avanzato qualcosa per altre necessità del Centro. Con poco, abbiamo fatto tanto”.

Il tutto è stato realizzato nell’ambito del programma “Adotta un Papà/una Mamma” nel sud del mondo, che contraddistingue il CCCA, “che si propone – va avanti Rotunno – attraverso donazioni, di creare microimprese e microprogetti nei paesi poveri, offrendo lavoro ai capi famiglia o alle donne o ai giovani di vari villaggi. In quest’occasione, abbiamo pensato di mettere al centro i più indifesi tra gli indifesi: i neonati abbandonati nella savana, condannati a morte certa, se suor Rosaria e le sue consorelle non se ne prendessero cura”.

“Nella nostra Missione sono attive per tutta la giornata sei donne che accudiscono attualmente 18 neonati – dichiara suor Rosaria Giacone (della S. Famiglia di Spoleto) responsabile della casa d’accoglienza per bambini poveri “Arcobaleno” di Odienne in Costa d’Avorio – che hanno bisogno di tutto per sopravvivere all’abbandono fino a quando, appena in grado di camminare, vengono adottati da famiglie selezionate nei villaggi circostanti. Ebbene, grazie al prezioso aiuto dei nostri sostenitori in Italia, si è riusciti a offrire il giusto compenso per un mese a tutte le donne impegnate nelle cure di questi neonati abbandonati”.

“In prossimità dello scorso Natale, che chiudeva un anno davvero particolare, inedito per tutti – racconta Viviana Paladini, coordinatrice di una scuola romana per l’infanzia e benefattrice di Civiltà dell’Amore – ho cominciato a pensare a cosa regalare alla mia mamma che potesse essere, allo stesso tempo, dono per gli altri, visto che lei mi dice sempre “non ho bisogno di nulla”. Ho iniziato a cercare onlus che in cambio di donazioni regalavano qualcosa ai poveri e ho trovato Civiltà dell’Amore che, in maniera assai originale, concretizza il bene verso gli ultimi del mondo. Ho acquistato la Bibbia per mia madre e, chiamando l’associazione, sono venuta a conoscenza del progetto di Suor Rosaria per la Casa adottiva Arcobaleno, che assiste i bambini dando loro alloggio, cibo, cure e istruzione ma soprattutto un’atmosfera familiare per poi tentare di integrarli nelle famiglie d’origine o darli in adozione. Essendo una coordinatrice di asilo nido, ho abbracciato con entusiasmo l’iniziativa, sentendomi parte del possibile cambiamento per questi piccoli e dell’aiuto offerto da chi in silenzio lavora per gli ultimi”.