Associazioni disabili a Lombardia: serve una task force regionale

"In fase 2 nuova attenzione per i disabili"

APR 22, 2020 -

Milano, 22 apr. (askanews) – “Serve una task force regionale dedicata alle famiglie con disabili gravi e gravissimi; occorre approntare un protocollo standard, finalizzato alla prevenzione e protezione dei nuclei familiari con disabili e di tutti gli operatori socio-sanitari che li assistono a domicilio; è necessario prevedere una campagna di test sierologici per gli operatori ADI e CDD e possibilmente per il nucleo familiare ristretto del soggetto disabile, da effettuare in maniera regolare e periodica; e infine pretendiamo che gli operatori ADI e CDD siano forniti di un numero di DPI adeguati, garantendo, in tal modo, un elevato standard di sicurezza, sia per gli assistenti che per gli assistiti”. Sono queste le richieste che il comitato delle famiglie lombarde dei disabili ha indicato in una lettera indirizzata al presidente Fontana e agli assessori Foroni, Gallera e Bolognini della giunta regionale lombarda, in previsione della fase 2, “con la quale si prevede una graduale ripartenza delle attività lavorative, con conseguente incremento del rischio, anche e soprattutto – sottolineano – per le famiglie dei disabili gravi e gravissimi, per le quali, un eventuale contagio, risulterebbe molto complesso da gestire”.

Il Comitato famiglie disabili lombarde da tempo chiede una particolare attenzione per i disabili gravi e le proprie famiglie, attraverso la fornitura di DPI per gli operatori in assistenza domiciliare, e la possibilità di effettuare i tamponi al personale stesso, oltre che a reperire forme alternative di assistenza, rispetto al servizio ADI o CDD (chiusi per i decreti sull’emergenza) considerata la natura particolarmente fragile dei soggetti disabili e le notevoli difficoltà delle loro famiglie.