Coronavirus, Associazione Presidi: sarà una maturità più snella

No ad anno scolastico più lungo.

MAR 10, 2020 -

Roma, 10 mar. (askanews) – “Cifre non ne abbiamo, non abbiamo un sistema di monitoraggio ma sono in contatto con tante scuole di tutta Italia e posso dire che si sta facendo uno sforzo senza precedenti, anche da parte di chi è meno avvezzo a queste nuove tecnologie. Ogni giorno che passa aumentiamo il numero di studenti collegati”. Così Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, intervistato a Circo Massimo su Radio Capital, parla dell’avvio da parte di molte scuole della didattica online per l’emergenza coronavirus.

“Non vedo effetti sull’anno scolastico – spiega ancora – la didattica a distanza sopperisce o limita i danni”. Non escludendo a questo punto che le scuole possano restare chiuse fino a dopo Pasqua il capo dei Presidi dice che “sicuramente la maturità potrà essere più snella. Le commissioni sono fatte di docenti che sono persone di buon senso e non andrebbero a chiedere gli argomenti che non si sono potuti affrontare per questa emergenza”. “Le prove Invalsi – spiega ancora – si possono posticipare e si fanno ormai principalmente online. Per quanto riguarda l’alternanza scuola lavoro ci sarà una deroga per chi non riesce a finire le ore”. Giannelli poi chiarisce che non si “pensa a un allungamento dell’anno scolastico perché porrebbe dei problemi seri. Normalmente la scuola finisce a metà giugno poi c’è la maturità, in seguito ci sono adempimenti connessi con l’avvio dell’anno successivo quindi vedo improbabile uno slittamento della maturità a fine luglio o inizio agosto”.

Quando gli si fa notare che ci potrà essere una disparità a fine anno tra chi fa didattica online e chi no Giannelli risponde che “non è da oggi che sappiamo che ci sono situazioni di maggiore efficacia didattica e sappiamo bene che l’offerta, il livello, non sono pari ovunque. C’è un problema geografico, ce n’è uno per le condizioni socio economiche e uno ancora per la differenziazione tra contesti urbani e rurali, ma era così già da prima del coronavirus”. Sull’atteggiamento dei giovani Giannelli dice che vede “soprattutto grande senso di responsabilità, sono gli studenti i primi a chiedere di attivare la didattica online, poi inevitabilmente c’è anche chi l’ha preso come una vacanza”.