Bologna, 9 mar. (askanews) – Il mercato dei prodotti religiosi e dell’oggettistica devozionale rischia la crisi. La drastica riduzione della presenza di turisti e pellegrini in Italia e il blocco delle celebrazioni nelle chiese a causa dell’epidemia di coronavirus sta mettendo in grave difficoltà un comparto con un fatturato annuo di circa 500-700 milioni di euro. A lanciare l’allarme è Devotio, la fiera internazionale per il mondo religioso che si svolge a BolognaFiere, e dall’associazione degli operatori del settore articoli religiosi Assoreli.
Il comparto dei prodotti per il settore religioso in Italia conta circa 3mila aziende produttrici, soprattutto artigianali e a carattere familiare, e circa 700 negozi e rivenditori al dettaglio, per un totale di diverse migliaia di posti di lavoro. “La preoccupazione degli operatori è molto alta e la riduzione delle vendite è già pesante – ha spiegato Valentina Zattini, amministratore di Officina Eventi, società organizzatrice di Devotio -. Visto il crollo del numero dei pellegrini, i grandi santuari come Sant’Antonio da Padova, San Giovanni Rotondo, Loreto, Lourdes e anche i negozi di Roma e i Musei Vaticani hanno iniziato a bloccare o a cancellare gli ordini. Se consideriamo che per molti produttori le sole vendite nella zona di Roma e del Vaticano rappresentano ben oltre il 25% del fatturato, non si può non considerare la situazione particolarmente allarmante. E anche la prossima Pasqua, che solitamente rappresenta un periodo importante, è già compromessa”. (segue)