Processo Maroni, Aiello attacca il pm: ci nega diritto di difesa

La difesa: "Nuove accuse a fine corsa". Fusco: 'Solo precisazioni'

GEN 11, 2018 -

Milano, 11 gen. (askanews) – “Qui si fa entrare un giocatore di hockey in una partita di calcio al 90esimo minuto, quanto il risultato è già piuttosto definito. Così ci viene negato il diritto di difesa. Fino ad oggi siamo di fatto stati espropriati da questo argomento processuale. E non ci è stato possibile rivolgere domande su questo argomento ai testimoni già ascoltati”. Si è aperta così, con un attacco dell’avvocato Domenico Aiello al pm Eugenio Fusco, l’udienza del processo milanese che vede Roberto Maroni imputato per le presunte pressioni esercitate a favore di sue ex collaboratrici.

Nel mirino del difensore del governatore lombardo è finita la decisione del rappresentante della pubblica accusa di integrare il capo di imputazione con un fatto nuovo: la presunta violazione del regolamento interno di Eupolis da parte di Alberto Brugnoli, l’ex direttore generale della società controllata dalla Regione Lombardia già uscito dal processo attraverso il patteggiamento della pena a 8 mesi di carcere. Una delle accuse contestate a Maroni è proprio quella di aver fatto pressioni su Brugnoli per far ottenere a Mara Carluccio, sua ex collaboratrice al ministero dell’Interno, un contratto cucito su misura da parte della società regionale che si occupa di formazione professionale. “In questo processo – ha detto, tra l’altro, Aiello in aula – ne abbiamo viste di tutti i colori: continue modifiche delle accuse che ora vengono fatte a fine corsa”.

Diverso il parere del pm Fusco: “Il dato fattuale resta inalterato. Mi sono limitato a una precisazione basata su ulteriori riferimenti normativi. Non c’è nulla di nuovo rispetto al capo di imputazione già noto. Ci sono soltanto alcune precisazioni sulla presunta violazione del regolamento interno di Eupolis. E di questo argomento si è dibattuto abbondantemente in questo processo”. Tocca ora al Tribunale stabilire se dichiarare inammissibile, come sollecitato dalla difesa, la nuova integrazione operata dal pm. Dopodiché l’udienza entrerà nel vivo con l’audizione degli ultimi testimoni della difesa. Da vedere anche se i legali di Maroni chiederanno la sospensione del procedimento in vista della campagna elettorale.