A Roma apre Altrove, ristorante sociale con le “porte aperte”

Progetto Cies Onlus per ragazzi italiani, stranieri e rifugiati

GIU 9, 2017 -

Roma, 9 giu. (askanews) – Quando la cucina è aggregazione, solidarietà e formazione: apre a Roma Altrove, un ristorante sociale nato da un progetto di Cies Onlus (Centro informazione ed educazione allo sviluppo) che, tramite MaTeMù, il centro di aggregazione giovanile, ha dato vita ad un percorso gratuito di formazione per diventare aiuto-cuoco, aiuto-pasticcere e operatore di sala-bar. La parola d’ordine di Altrove è mantenere le ‘Porte aperte sul mondo’. Il progetto ha coinvolto ragazzi italiani e stranieri di seconda generazione, minori non accompagnati, rifugiati e si è potuto realizzare grazie al sostegno di Costa Crociere Foundation, con il contributo dell’8xmille della Chiesa Valdese, la Fondazione Banca d’Italia, la Fondazione Terzo Pilastro e il prestito agevolato di Banca Prossima.

Sono sessanta i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni, italiani e stranieri, che alla fine di ottobre avranno terminato il percorso di studi “MaTeChef”. Dopo le prime due edizioni realizzate nella sede di Eataly Ostiense, quest’anno MaTeChef parte dal ristorante Altrove. È qui che i ragazzi da aprile a giugno 2017, si stanno formando attraverso una serie di lezioni teoriche e pratiche; novanta ore totali di cui trenta comuni ad ogni indirizzo (cucina, sala-bar e pasticceria) e sessanta ore specifiche a seconda del corso prescelto. Superato l’esame finale, gli allievi accedono a un tirocinio retribuito da realizzare presso Altrove o in altre realtà ristorative romane aderenti al progetto.

Le porte aperte sono protagoniste anche dell’arredamento di Altrove, il grande bancone bar è il risultato di un collage di porte, un massiccio uscio in legno conduce al piano inferiore e due scuri sono stati utilizzati come ante per la finestra posta in fondo alla sala. Realizzato dall’architetto Giuseppe Pellei, Altrove si sviluppa su due piani, per un totale di 253 metri quadri. La proposta gastronomica di Altrove nasce dall’attenta unione delle tante realtà multiculturali che gravitano intorno a questo luogo. Gli chef si confrontano quotidianamente con gli allievi e così danno vita ad un menu ricco di suggestioni e sapori provenienti da tutto il mondo. Sandro Balducci è il direttore del ristorante, Lorenzo Leonetti del Grandma Bistrot è il responsabile della formazione dei ragazzi e della cucina, Claudia Massara è la chef alla guida della linea del pranzo mentre a Valerio Parisi, spetta la direzione della panificazione e della pasticceria. La formula va dalla tarda colazione alla cena, passando per il pranzo e l’aperitivo.

“Il rispetto nei confronti delle persone con cui si lavora è la prima cosa che insegniamo da Altrove. A questo si aggiunge il rispetto per le materie prime sia dal punto di vista etico che ecosostenibile, la lotta agli sprechi e l’attenzione ai prodotti di stagione” spiega Lorenzo Leonetti. “Tutto ciò si rispecchia anche nel menu in cui non sono presenti agnelli, pulcini, galletti; noi utilizziamo solo animali adulti, acquistiamo principalmente animali interi e questo ci porta in modo naturale a collaborare con piccole aziende che macellano solo poche bestie”, spiega Claudia Massara. La filosofia di Altrove si ritrova anche nella scelta fornitori, selezionati per il loro impegno sociale e la qualità dei prodotti. Tra questi troviamo Altromercato, Libera Terra, i formaggi provenienti da Proloco Dol, in particolare dal Caseificio “Cibo agricolo libero” dove lavorano le detenute del carcere di Rebibbia, lo yogurt dalla Cooperativa Barikamà, un progetto di agricoltura sociale gestito da ragazzi africani e, la passata dall’azienda Fiammante che, attraverso accordi diretti con i produttori di pomodori, promuove la raccolta meccanica dei pomodori per combattere il caporalato.