Considerava l’Italia paese di miscredenti, espulso marocchino

Un provvedimento firmato dal ministro dell'Interno

MAR 26, 2017 -

Roma, 26 mar. (askanews) – E’ stato espulso dall’Italia un marocchino di 44 anni, che era residente a Santhià, in provincia di Vicenza e e coniugato con una cittadina italiana convertita all’Islam. L’uomo era stato segnalato nell’ambito di indagini condotte dalla Digos di Vercelli per aver manifestato un percorso di radicalizzazione che lo aveva portato a considerare l’Italia un paese di miscredenti, non idoneo alla permanenza della sua famiglia.

Il provvedimento nei riguardi dell’immigrato è stato firmato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. La procedura di espulsione è stata eseguita – si spiega in una nota – per motivi di sicurezza dello Stato. L’uomo è stato imbarcato su un volo diretto in Marocco. “Con questo rimpatrio, il 26° del 2017, salgono a 158 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso, espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi”, si aggiunge.

Nel 2012 – si aggiunge – aveva rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana, confidando ad alcuni connazionali che l’accettazione dello status avrebbe offeso la sua religione e che l’osservanza della Costituzione avrebbe violato i dettami shariatici.

Le indagini acquisite sulla deriva radicale del marocchino – si sottolinea – sono state poi confermate anche da elementi della comunità islamica vercellese, dove in passato ha svolto funzioni di imam. Rintracciato il 25 marzo a Torino, all’esito dell’udienza di convalida, è stato espulso dal territorio nazionale e rimpatriato con un volo diretto in Marocco.