Sicurezza scuole a L’Aquila, per Pietrucci non si puó aspettare

Fondamentale ricognizioni del patrimonio di edilizia scolastica

FEB 16, 2017 -

L’Aquila, 16 feb. (askanews) – “Ricostruzione pubblica e scuole, università e ospedale: occorre metterli in sicurezza, solo a quel punto L’Aquila potrà essere una città attrattiva nei prossimi anni”, lo dice il Consigliere regionale dell’Abruzzo, Pierpaolo Pietrucci – “Per quanto riguarda le scuole occorre impegnarci tutti a trovare soluzioni a breve e medio termine, attraverso un percorso partecipato che preveda il coinvolgimento della Provincia e del Comune, dei Consigli d’Istituto (docenti, genitori e rappresentanti studenteschi), del Provveditorato agli studi e degli Ordini. In questi giorni sono stati frequenti le mie interlocuzioni con tecnici e ingegneri, in particolare con l’architetto Marco Morante, da cui è emersa la mia proposta, suscettibile come sempre di valutazioni e modifiche. Nell’ambito del percorso che grazie alla Regione, e in particolare al Vicepresidente Giovanni Lolli, si è intrapreso per la ricognizione del patrimonio di edilizia scolastica dell’Aquila – continua Pietrucci – è possibile inserire una procedura ragionevolmente rapida e sicuramente efficace per la messa in sicurezza delle scuole, laddove necessario. In attesa di norme cogenti in materia, la soglia accettabile di sicurezza per gli edifici scolastici preesistenti potrebbe assimilarsi allo 0,80 con programma di azioni miranti all’adeguamento degli edifici e, dunque, all’indice 1. L’inserimento di isolatori sotto edifici preesistenti sarebbe ipotesi praticabile (salvo eccezioni), come già fatto anche a L’Aquila, e potrebbe ragionevolmente risolversi, per ogni edificio, anche solo in un anno di lavori pur considerando che, questi, dovrebbero certamente interessare gran parte delle strutture del fabbricato. Ciò al netto di lungaggini derivanti dalle fasi di affidamento dei lavori, per cui sarebbe auspicabile procedere per somma urgenza, almeno per le prime tranche del programma: questo è l’oggetto delle richieste rivolte al governo, in particolare si punta a utilizzare le norme snelle di cui beneficia il nuovo cratere sismico. Partendo dal fabbricato più vulnerabile (e utilizzando perciò immediatamente il sistema di classificazione che verrà elaborato sul campo da ReLUIS e dalla task force regionale), si potrebbe procedere circolarmente intervenendo su uno, due edifici per anno, per tanti anni quanti sono gli edifici interessati”.