Hiv: 26 mln persone con virus in Paesi poveri. Verso linee guida globali

LUG , 1293 -

(askanews) – Roma, 1 lug – Sono 26 milioni le persone checonvivono con il virus dell’Hiv nei paesi a basso e medioreddito, candidate tutte al trattamento con farmaci Arv, che,secondo le nuove raccomandazioni, dovrebbero evitare circatre milioni di morti per Aids e tre milioni e mezzo di nuoveinfezioni da Hiv tra il 2013 e il 2025. Una sfida globale acui occorre dare una risposta altrettanto globale, che nonpuo’ prescindere, avverte l’Oms, da un incremento del 10% deltotale degli investimenti annui spesi per la lotta all’Hiv. Se ne discute in queste ore in occasione della ConferenzaMondiale sull’Aids in svolgimento in Malesia nell’ambitodella quale saranno presentate le nuove linee guida globalisulla terapia. ”Le nuove linee guida – spiega Stefano Vella,Direttore del Dipartimento del Farmaco dell’ISS e chairmandel comitato internazionale dell’Oms – rappresentano ungigantesco passo in avanti verso l’allineamento deglistandard terapeutici tra Nord e Sud del mondo dove sonoattualmente in trattamento oltre nove milioni di persone.

L’abbattimento della mortalita’ osservato nei paesi piu’colpiti da questa epidemia e’ finalmente comparabile a quelloosservato nei paesi ricchi dopo l’introduzione della tripliceterapia. Il nuovo livello di queste Linee-Guida, infatti -continua Vella – e’ che tengono conto di tutte le novita’scientifiche emerse negli ultimi anni nella ricerca sull’HIVe che le allineano allo standard of care dei Paesi piu’ricchi, pur tenendo presente il necessario approccio diSanita’ Pubblica necessario per trattare 20 milioni dipersone”.

Fin dal 2002, l’Organizzazione mondiale della sanita’(Oms) stila linee guida sull’uso dei farmaci antiretrovirali(Arv), dedicandole di volta in volta ai vari aspetti delladiagnosi, del trattamento e della cura dell’Hiv. Ora, per laprima volta, queste linee guida rappresentano, ”uncontinuum”, seguono cioe’, senza tralasciare nulla, tuttoquello che e’ il percorso di cura della persona con Hiv,compreso cio’ che viene prima, ovvero la prevenzione. Ilrisultato e’ una combinazione di raccomandazioni a partiredai ”test e counselling” fino all’uso dei farmaci Arv perla prevenzione e poi per il trattamento dell’Hiv, compreso ilruolo dei servizi sanitari nella presa in carico deipazienti. Raccomandazioni che riguardano l’inizio e ilmantenimento della terapia antiretrovirale fino almonitoraggio dello stesso trattamento, con la sorveglianzadegli eventuali effetti collaterali e la gestione delleco-infezioni e co-morbidita’ che possono insorgere. Dedicatein dettaglio a tutti i gruppi di popolazione, nessunoescluso, senza differenze tra chi vive al Nord e chi al Suddel mondo: gli adulti come gli adolescenti e i bambini, ledonne incinta e quelle che allattano come gruppi ”chiave’ dipazienti. ”La lotta per l’accesso universale alle cure per l’Aids -conclude Vella – rappresenta un modello straordinario diintervento sulla salute globale, mirato a combattere lediseguaglianze di salute, un settore nel quale l’ISS e’ statoe sara’ un protagonista, mettendo a disposizione delle grandiistituzioni internazionali le sue competenzemultidisciplinari di ricerca e intervento nelle areedell’accesso alle cure per le malattie della poverta’ (aids,tubercolosi, malaria), ma anche per le malattie croniche nontrasmissibili, per la lotta ai fattori ambientali cheimpattano sulla salute, al trasferimento delle nuovetecnologie”.

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