Bnl-Unipol: giudici, Berlusconi non credibile su ascolto telefonata

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(askanews) – Milano, 4 – Quando Silvio Berlusconi afferma ”chemai avrebbe consentito di ascoltare un’intercettazione a casasua” e assicura che ”suo fratello non glielo avrebbe maiproposto: non e’ credibile”. La pensano cosi’ i giudicimilanesi che hanno condannato l’ex capo del governo a un annodi reclusione per concorso in rivelazione di segretod’ufficio dopo la pubblicazione sulla prima pagina delGiornale del 31 dicembre 2005, della telefonataFassino-Consorte (”Allora abbiamo una banca?”) ancoracoperta da segreto istruttorio.

Nelle motivazioni della sentenza, un documento di 97pagine, il collegio presiduto da Oscar Magi si sofferma sulledichiarazioni sopontanee rese da Berlusconi in sede diudienza preliminare. In quell’occasione, il leader del Pdl haaffermato ”di essere assolutamente contrario alleintercettazioni che considera barbarie perche’ contrarie aldiritto di segretezza delle comunicazioni, sancito dallaCostituzione quale espressione del diritto di liberta’dell’individuo”. E sempre davanti al gup Berlusconi ”haaggiunto che mai avrebbe consentito di ascoltarne una in casasua ne’ suo fratello glielo avrebbe mai proposto”. Su questoi giudici della IV sezione penale di Milano non hanno dubbi:Berlusconi, scrivono nero su bianco, ”non e’ credibile ne’in generale ne’ tantomeno alla luce di Silvio Berlusconi”.

Il tribunale di Milano, insomma, non crede ”che Berlusconinon sia stato almeno messo al corrente dal fratellodell’intenzione di Favata e Raffaelli di fargli sentire laconversazione”.

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