Ustica: vittime da risarcire, ultimo capitolo di una tragedia italiana

MAR 6, 1243 -

(askanews) – Roma, 28 gen – Si riapre il caso della tragedia diUstica. Dopo anni di processi senza esito dal punto di vistapenale, la terza sezione civile della Corte di Cassazione harespinto un ricorso presentato dal Ministero della Difesa edelle Infrastrutture e Trasporti, sostenendo che i parentidelle vittime del disastro vanno comunque risarciti. Secondoi magistrati della Cassazione, ”e’ abbondantemente econgruamente motivata” la tesi che fu un missile adabbattere il Dc-9 dell’Itavia il 27 giugno 1980.

La Cassazione ha confermato anche che il controllo deiradar sui cieli italiani non era adeguato e si tratta di unadecisione che puo’ essere definita ”storica” in quanto imagistrati per la prima volta hanno stabilito che l’aereo,sul quale viaggiavano 81 persone, fu colpito in seguito aduno scontro tra caccia militari.

Si tratta di un nuovo capitolo per un vicenda sulla qualela magistratura italiana si e’ impegnata in una serie diprocedimenti, alcuni avviati per ricercare le cause, gliautori e i responsabili della strage, altri per i depistaggiche gia’ trent’anni fa emersero con chiarezza durantel’accertamento dei fatti. Gli autori materiali sono rimasti”ignoti” secondo l’istruttoria chiusa nel 1999 dal giudiceRosario Priore, ma siccome il reato di strage per il codiceitaliano non prevede la prescrizione, l’inchiesta potrebbeessere sempre riaperta. Per quanto riguarda i depistaggi, nel 2004 sono statiritenuti colpevoli di alto tradimento i generalidell’aeronautica Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, ma ilreato, dopo oltre 15 anni, era caduto in prescrizione. I duegenerali ricorsero comunque in Appello, ottenendo nel 2005 unverdetto di assoluzione. Per quanto riguarda la parte civile, il Tribunale diPalermo, dopo tre anni di udienze, aveva condannato iMinisteri della Difesa e dei Trasporti al pagamento di circa100 milioni di euro in favore dei familiari delle vittime: iltribunale ha infatti stabilito che il cielo di Ustica non eracontrollato a sufficienza dai radar italiani, militari ecivili e l’accertamento dei fatti fu apertamente ostacolato.

Secondo la corte palermitana, il Dc-9 fu abbattuto nel corsodi una vera e propria azione di guerra nei cieli italiani conla responsabilita’ di alcuni esponenti dell’AeronauticaMilitare Italiana.

Oggi la sentenza definitiva, almeno dal punto di vistacivile della Cassazione, che ha respinto il ricorso delgoverno italiano.

uda/