Roma, 24 apr. (askanews) – Chi ha sintomi del Covid19 può sperare in una conferma grazie a un tampone orofaringeo, anche se ottenerli, lo sappiamo, non è facile. Il tampone, sebbene non affidabile al 100%, fotografa la situazione attuale di ogni individuo, contagiato o no.
Ma intanto si prepara in Italia in collaborazione fra Istituto superiore di Sanità e Istat, l’indagine sierologica che dovrebbe fotografare la situazione collettiva, dall’inizio dell’epidemia a oggi. Come funziona ce lo spiega Linda Laura Sabbadini, direttora centrale dell’Istat e responsabile della parte statistica dell’indagine sierologica.
“E’ un’indagine molto importante perché ci permette di stimare quante persone sono immuni nel paese. Il test sierologico ci dice se siamo entrati in contatto col virus e rileva gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario. Ci dice per esempio se siamo arrivati a un 10% della popolazione che ha sviluppato anticorpi o al 40%. Per ora non si sa nulla, per questo è importante”.
Questo nella speranza che aver sviluppato anticorpi garantisca una immunità almeno per un certo periodo di tempo, ancora non noto. Dall’indagine dipenderà comunque anche l’allentamento delle misure restrittive.
“Il campione sarà estratto casualmente dalla popolazione tenendo conto che devono essere rappresentate tutte le regioni, che devono essere ben rappresentati gli uomini e le donne, le diverse fasce d’età con un dettaglio particolare per le età superiori ai 50 anni perché via via che cresce l’età il rischio è più grande, e anche per quattro differenti attività economiche” spiega Linda Laura Sabbadini. “Sulla base di questo abbiamo estratto un campione di duemila comuni e 150mila individui che verranno contattati dalla Croce Rossa e potranno sottoporsi a questo prelievo venoso”.
Di test sierologici però già ne circolano molti, e i prelievi vengono già praticati a pagamento in molti laboratori della penisola.
“E’ uscito il bando dalla Protezione civile per selezionare il test perché deve avere un elevato grado di affidabilità e rispondere a otto requisiti fondamentali. E’ in corso la selezione del test che verrà scelto; il 29 si chiuderà questa selezione, il 3 maggio i 150mila test sierologici saranno distribuiti in tutti i luoghi dove avverrà il prelievo. Da quel momento si può partire” spiega ancora la direttora Sabbadini.