Roma, 16 dic. (askanews) – “Siamo un paese nel quale non siamo più capaci di produrre quel capitale umano che servirebbe per garantirci un futuro e una continuità. Questo è un messaggio importante, di cui bisogna avere consapevolezza, sia di ciò che sta accadendo, sia di ciò che determina quello che sta accadendo. Quindi affrontare a magari invertire le tendenze in atto, credo che sia un dovere se vogliamo garantire la continuità del nostro paese”: lo ha affermato Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat e professore di Demografia alla Bicocca di Milano, che per aver orientato alcuni degli studi dell’istituto di ricerca sul tema della “natalità” e alle relative ripercussioni economiche legate allo spopolamento dovuto alle migrazioni interne ed estere, ha ricevuto il premio “Italiano dell’anno Enrico Mattei”, dall’Anpit, Associazione nazionale per l’impresa e il terziario.
“La mobilità interna è sempre stata in Italia un fattore importante, le grandi migrazioni degli anni ’50-’60-’70, quindi c’è da parte della popolazione questa ricerca di opportunità anche spesso di natura lavorativa che sono legate al movimento sul territorio, è un modo con il quale l’esistenza di dinamiche economiche diversificate induce la gente a muoversi. Se non riusciamo a spostare l’economia verso le persone, ahimé, le persone si spostano verso l’economia”, ha spiegato.