Roma (askanews) – “L’abuso di psicofarmaci e antidepressivi, che sono i farmaci più usati al mondo, deriva da un modello di vita in cui la ricerca del piacere e la fuga dalle difficoltà, dalle frustrazioni, dal dolore del vivere sono diventati fondamentali, per cui lo psicofarmaco dà un temporaneo sollievo” dice la professoressa Anna Maria Nicolò, presidente della Società psicanalitica italiana, fondata da Freud ai primi del ‘900. “Da una parte – prosegue Nicolò – abbiamo la volontà delle società farmaceutiche di proporre una vita senza problemi, basata sul piacere e sull’eccitazione, e dall’altra una certa incapacità del singolo di elaborare la sofferenza, che è inevitabilmente collegata alla vita”.
Sui temi del bullismo tipici del disagio dei più giovani, la professoresa Nicosò afferma: “Il bullismo sta diventando una vera e propria epidemia ed è legato a un uso dell’aggressività non sufficientemente integrato, che si basa sul sottomettere l’altro perchè allora io sono forte e potente. Questi ragazzi a volte per essere e per percepire la propria identità “agiscono” la loro angoscia e l’odio del debole è un rispecchiamento della loro propria debolezza. Poi c’è la messa in crisi dell’autorità genitoriale: oggi tutto questo è stato messo in discussione in molte famiglie attuali che si basano sul principio che non esiste più limite”.
E sull’influenza dei social e di internet nei processi educativi, la professoressa Nicolò afferma: “Penso che siamo di fronte a una mutazione antropologica molto importante determinata da questa comunicazione rapida dove sembra che tutto sia sempre presente. I media creano dipendenza nei giovani e formano comunità la cui natura sfugge al controllo e alla comprensione delle figure genitoriali ed educative. E’ invece assolutamente necessario capire che cosa succede. Tutto questo diminuisce la dimensione della profondità, del pensare dentro di sè, mentre tutto è orizzontale e superficiale. In questo la psicanalisi può fare molto, perchè la funzione psicanalitica della mente consente alle persone di entrare in rapporto profondo con se stesse e conoscere anche quelle parti di sè che restano rimosse o negate”.