L’asse “green” di Draghi con Papa Francesco

Ha citato la Caritas sui nuovi poveri

FEB 17, 2021 -

Città del Vaticano, 17 feb. (askanews) – L’adesione è stata così convinta che qualcuno ha pensato che fosse lui, Mario Draghi, ad abbandonare improvvisamente l’aplomb istituzionale tenuto sino a quel momento e invocare Dio: ma no, il presidente del Consiglio stava citando Papa Francesco.

“Come ha detto Papa Francesco ‘Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento'”, ha detto Draghi nel disorso programmatico pronunciato al Senato. “E io – ha proseguito, ma non è una chiosa personale bensì la prosecuzione della citazione di Bergoglio – penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore”. La frase, per l’esattezza, è tratta dall’udienza generale che papa Francesco ha presieduto lo scorso 22 aprile, in occasione della 50esima Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), e nel quinto anniversario della sua lettera Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune. “Tante volte – disse il pontefice argentino in quella occasione – perdiamo la visione della armonia: l’armonia è opera dello Spirito Santo. Anche nella casa comune, nella terra, anche nel nostro rapporto con la gente, con il prossimo, con i più poveri, come possiamo ripristinare questa armonia? Abbiamo bisogno di un modo nuovo di guardare la nostra casa comune. Intendiamoci: essa non è un deposito di risorse da sfruttare. Per noi credenti il mondo naturale è il ‘Vangelo della Creazione’, che esprime la potenza creatrice di Dio nel plasmare la vita umana e nel far esistere il mondo insieme a quanto contiene per sostenere l’umanità. Il racconto biblico della creazione si conclude così: ‘Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona’. Quando vediamo queste tragedie naturali che sono la risposta della terra al nostro maltrattamento, io penso: ‘Se io chiedo adesso al Signore cosa ne pensa, non credo che mi dica che è una cosa molto buona’. Siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore!”.

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