Ue Bruxelles, 29 set. (askanews) – La Commissione europea ha proposto oggi a Bruxelles di “sospendere parzialmente l’accordo relativo alla facilitazione dei visti” tra l’Ue e la Bielorussia, in seguito ai tentativi del regime di Alexander Lukashenko di destabilizzare l’Unione e i suoi Stati membri, facilitando a fini politici l’afflusso di migranti irregolari provenienti da paesi terzi attraverso le frontiere polacca, lituana e lettone. Le sanzioni attraverso la sospensione dei visti riguardano categorie specifiche di funzionari collegati al regime e non inciderà sui comuni cittadini bielorussi, che continueranno a beneficiare degli stessi vantaggi previsti dall’accordo, di cui godono attualmente. La proposta è stata presentata oggi in conferenza stampa a Bruxelles dal vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas e dalla commissaria per gli Affari interni Ylva Johansson. La Commissione sottolinea in una nota che “l’Ue continuerà a sostenere il popolo bielorusso”, e “tutti i difensori dei diritti umani, le voci indipendenti e tutte le persone oppresse dal regime”. La misura sulla sospensione dei visti, ha sottolineato Schinas, non colpirà i cittadini comuni ma “i funzionari governativi e chi ha il passaporto diplomatico”, e sarà “un segnale di chiarezza cristallina”. La proposta sarà ora esaminata dal Consiglio Ue, che dovrà decidere se adottarla. Ylva Johansson ha parlato in termini durissimi contro la strumentalizzazione a fini politici, da parte di Lukashenko, dei migranti irregolari, che sono incoraggiati e spinti dal regime a recarsi alle frontiere esterne dell’Ue con la Bielorussia, facendo loro credere che potranno entrare facilmente negli Stati membri. E la commissaria ha anche avvertito che c’è il rischio di una presenza di terroristi e altri criminali fra gli immigrati irregolari provenienti dalla Bielorussia. “Non dobbiamo essere ingenui: ciò che Lukashenko sta facendo è anche tentare, cercare una possibile via per fare entrare terroristi e altri criminali nell’Unione europea”, ha detto. “Per questo è importante che chiunque ha la possibilità di entrare nell’Unione europea sia visibile e registrato in modo appropriato, per essere sicuri che non abbiamo persone che rappresentano una minaccia terroristica o altre minacce alla sicurezza dell’Ue”, ha concluso Johansson.
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