Nucleare, Cingolani: “Giusto studiare quello di IV generazione”

Referendum ha messo al bando quello di Cernobyl, questo è diverso

NOV 3, 2021 -

Energia Roma, 3 nov. (askanews) – Il referemdum in Italia ha stabilito la messa al bando del nucleare, sì, ma quello “era il nucleare di Cernobyl” e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani dice che “il nucleare di quarta generazione è nuovo, non è quello convenzionale” e che va studiato perché potrebbe servire sul percorso energetico futuro. “Noi abbiamo un referendum che dice chiaramente che il nucleare come quello di Cernobyl noi non lo vogliamo, che è bandito”, ha detto Cingolani a SkyTg24. Ma “in questo momento la tecnologia si sta muovendo su orizzonti completamente diversi, non è un caso che paesi come Giappone, Stati Uniti, Inghilterra, Francia, una decina di paesi membri europei stiano chiedendo di mettere, anche nella tassonomia, il nucleare di quarta generazione. E’ un nucleare nuovo – ha sostenuto il ministro – diverso. Non è quello convenzionale. Opera su principi e tecnologie diverse”. “È lontano da venire, però è giusto studiarlo, nel senso che queste sono tecnologie che potrebbero, se misurate correttamente, se studiate correttamente e rivelandosi sicure ed economiche e affidabili, potrebbero effettivamente accelerare la transizione”, ha proseguito. “Quello che è molto importante capire in questo momento è che la stessa Commissione europea dice che ci vuole la neutralità tecnologica. Cioè noi dobbiamo avere la capacità di studiare tutte le nuove tecnologie, dal ciclo del rifiuto, alla trasformazione del rifiuto, anche alcune nuove forme di nucleare – ha detto ancora Cingolani – alla cattura dell’anidride carbonica, quella che casomai la trasforma in pietra. Dobbiamo avere la capacità di studiare queste cose, perché forse ci renderanno il cammino più facile, più rapido in futuro”. “Con la paura del Covid abbiamo fatto una operazione mondiale e in 18 mesi abbiamo sviluppato un vaccino, una roba senza precedenti, prima ci volevano 10 anni. Ora il cambiamento climatico è un pericolo, un’emergenza superiore al Covid. Ecco – ha concluso il ministro – che sul cambiamento climatico serve un’operazione vaccino”.