Roma, 30 gen. (askanews) – Plastic free, ma solo nelle intenzioni: un terzo degli italiani non sa rinunciare alle bottiglie d’acqua. Otto italiani su dieci pensano di essere alle soglie di un disastro ambientale; il 74% sa di aver contribuito all’inquinamento degli oceani. Tuttavia, solo poco più della metà (53%) acquista prodotti realizzati con materiali riciclati e solo uno su cinque adotta abitualmente comportamenti sostenibili. E’ quanto si legge nel 32esimo Rapporto Eurispes.
Gli intervistati, confessano che rinuncerebbero con molta fatica a: bottiglie d’acqua (33%); pellicole trasparenti per alimenti (27%); contenitori riutilizzabili per alimenti (16%); contenitori per detersivi (14%); abbigliamento di pile e microfibra (13%), sacchetti di plastica (12%); posate monouso (12%); giocattoli (11%).
L’Eurispes ricorda che negli ultimi cinquant’anni, la produzione di plastica è aumentata di 20 volte; entro il 2050, secondo la Commissione Europea, il peso delle plastiche nei mari sarà superiore a quello dei pesci. L’Italia è il maggiore produttore al mondo di beni di consumo di plastica, il secondo più grande nell’area del Mediterraneo, che ogni anno viene inquinato con 570mila tonnellate di plastica (dati Wwf). Ogni anno 2,1 milioni di tonnellate di plastica vengono usati per imballaggi e il 76% di questi per il settore Food & Beverage. Inoltre, dei 27 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti ogni anno in Europa, solo un terzo è riciclato e la metà finisce in discarica.
In ogni caso, la tutela dell’ambiente è la terza preoccupazione degli italiani. Dopo la disoccupazione (56%) e l’esosità delle tasse (39%), la tutela dell’ambiente è la terza preoccupazione degli italiani (37%). E le tematiche che preoccupano di più sono: il riscaldamento climatico (56%), l’inquinamento delle acque (54%), l’inquinamento atmosferico e la deforestazione (39%). Sempre più consapevoli e informati, dunque, gli italiani nel 36% dei casi scelgono prodotti eco-friendly, laddove come tali sono considerati: prodotti biodegradabili (25%); prodotti riciclabili (15%); prodotti realizzati con materiali riciclati (13%); prodotti realizzati con energia da fonti rinnovabili (11%), prodotti biologici (9%) (Osservatorio Packaging del Largo Consumo, Nomisma/Spinlife-Università di Padova, 2019).