Rifiuti Roma, 13 lug. (askanews) – “Capisco che la soluzione del termovalorizzatore è la più semplice ma non è la migliore per i cittadini. Si parla tanto della pista da sci sul termovalorizzatore di Copenaghen, ma non si dice che la Danimarca sta iniziando a pensare a chiudere i termovalorizzatore, perché il livello e l’investimento di quell’impianto sta comportando la necessità di importare rifiuti. Non vogliamo avere ragione ma vogliamo che il sindaco si confronti su questo”. Così il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Michele Azzola, presentando le proposte di Cgil e Legambiente sull’economia circolare per la Capitale. “A ogni annuncio di impianto – secondo Azzola – esploderanno proteste: c’è bisogno di riconquistare la fiducia dei cittadini e spiegare che i nuovi impianti non sono quelli maleodoranti del passato. Se si continua solo a dire che bruciamo tutto, ampliamo San Vittore e continuiamo a usare Malagrotta, credo che un cambio di mentalità non ci sarà mai”. La proposta Cgil-Legambiente, invece, fa centro su una trasformazione dell’azienda artecipata capitolina che gestisce i servizi ambientali, Ama: superare l’azienda nell’assetto attuale verso una multiutility regionale che diventi un riferimento dell’economia circolare per tutto il centro sud.
Roma, Cgil-Legambiente: no termovalorizzatore, sì multiutility
"Vogliamo che il sindaco si confronti su questo"