Sicilia Roma, 27 lug. (askanews) – Un relitto romano del II secolo a.C., giacente a 92 metri di profondità nelle acque antistanti a Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, è stato individuato nelle scorse ore durante una ricognizione effettuata dal personale della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana a bordo della nave oceanografica Calypso South dell’Arpa Sicilia. La nave, attrezzata con strumentazione di alta precisione e condotta dagli specialisti dell’area Mare dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, nelle scorse settimane ha effettuato, insieme alla SopMare, ricognizioni subacquee per verificare la presenza di reperti archeologici in alto fondale; le prime immagini sono state rilevate dai tecnici dell’Arpa nell’ambito delle campagne di monitoraggio svolte mediante il Rov, robot guidato da remoto. L’intervento degli esperti della Soprintendenza ha consentito di confermare il ritrovamento, documentando proprio alla profondità di 92 metri la presenza di un cospicuo carico di anfore, molto probabilmente di tipo vinario, della tipologia Dressel 1 A. Alla speciale missione congiunta, cui va l’apprezzamento dell’intero governo Musumeci, hanno partecipato anche il direttore generale dell’Arpa, Vincenzo Infantino, e la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni. “L’individuazione della nave romana sul fondale di Isola delle Femmine – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – è forse uno dei ritrovamenti più importanti degli ultimi mesi. Ancora più significativo se si considera che è frutto dell’azione congiunta di due organismi regionali. La sinergia del lavoro dei tecnici dell’Arpa Sicilia e della Soprintendenza del Mare, infatti, dimostra che la proficua interazione tra le discipline legate all’ambiente e all’archeologia può contribuire a far emergere dati importantissimi ai fini dell’approfondimento degli studi sul ‘Mare nostrum'”. (Segue)
Sicilia, Isola delle Femmine: ritrovata una nave romana
Antico relitto era a 92 metri di profondità