Roma, 1 lug. (askanews) – Si riapre la vicenda che ha coinvolto la Federazione italiana bocce. Il gip del tribunale di Roma, Manuela Attura, ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura capitolina ed ha disposto il proseguimento delle indagini e l’iscrizione nel registro degli indagati dell’attuale presidente Fib, Marco Giuno De Sanctis. Il giudice sollecita di integrare gli accertamenti sentendo l’ex presidente Romolo Rizzoli, che è la persona offesa, affinché chiarisca esattamente i termini dell’accordo proposto da De Sanctis.
Il gip ha dato 6 mesi di tempo all’ufficio del pubblico ministero per verificare le diverse piste sul campo. In una prima fase della questione si era ipotizzata l’accusa di tentata corruzione. Il caso risale al 2017 quando durante il rinnovo dei vertici della Fib scoppia una polemica che chiama in causa Rizzoli e il presidente De Sanctis. In seguito, Giunio De Sanctis e Romolo Rizzoli sono stati deferiti dalla procura generale dello sport che ha poi ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica.
Dopo una prima archiviazione, nel febbraio del 2018, sulla base del fatto che da alcune registrazioni non era possibile arrivare a nulla, gli avvocati Enrico Napoletano e Stefano Turchetto che tutelano l’ex presidente Rizzoli – si spiega in una nota – si sono impegnati affinchè non cadessero nell’oblio le successive denunce, gli incontri davanti a testimoni, le offerte improprie. Tutto per far ritirare a Rizzoli la candidatura per la presidenza Fib. Ora tocca di nuovo al pm dipanare la matassa e chiarire la questione.