Città del Vaticano, 3 apr. (askanews) – “A me non piace dire migranti, mi piace dire persone migranti”. Così il Papa all’udienza generale in piazza San Pietro.
“Migrante è aggettivo persona è sostantivo noi siamo caduti nella cultura dell’aggettivo e dimentichiamo tante volte i sostantivi, cioè la sostanza. L’aggettivo va attaccato a un sostantivo, persona migrante, così c’è rispetto. La cultura dell’aggettivo è troppo liquida, troppo gassosa”, ha detto ancora.
Parlando del suo recente viaggio in Marocco, Francesco ha detto: “Qualcuno può domandarsi: ma perché il Papa va dai musulmani e non solamente dai cattolici? Perché ci sono tante religioni?”.
“Con i musulmani siamo discendenti dello stesso padre Abramo. Ma perché Dio permette che ci siano tante religioni? Dio – ha spiegato Francesco – ha voluto permettere questo, i teologi della scolastica dicevano la ‘voluntas permissiva’ di Dio, ha voluto permettere questa realtà: tante religioni, ognuna nasce da una cultura, ma tutti guardano il cielo e Dio. Quel che Dio vuole è la fratellanza tra noi e in modo speciale in questo viaggio con i nostri fratelli figli di Abramo musulmani. Non dobbiamo spaventarci della differenza, Dio ha voluto questo, ma, sì, dobbiamo spaventarci se non facciamo lavoro di fratellanza e non andiamo insieme nella vita”.
Cam