Udine, 9 feb. (askanews) – “La Regione ha piena consapevolezza dell’urgenza con cui pubblica amministrazione e comunità devono affrontare l’impatto devastante del cambiamento climatico e per questo ha deciso molti investimenti nel bilancio 2019 per rendere il Friuli Venezia Giulia ancora più verde”: lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro concludendo ieri sera la tavola rotonda “I cambiamenti climatici: sfide e opportunità per l’Italia e il Friuli Venezia Giulia” organizzata dal Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine nella sala Tomadini traendo spunto dalla 7° Conferenza internazionale dell’Associazione italiana degli economisti delle risorse naturali e dell’ambiente (Iaere).
Scoccimarro nel suo intervento ha ricordato il maltempo dello scorso ottobre che ha flagellato il territorio, “un monito terribile che deve contribuire a porre la prevenzione ambientale al primo posto nelle politiche della Pubblica amministrazione”, e ha tracciato in sintesi tutte le attività che l’amministrazione sta portando avanti per contribuire a contrastare gli effetti del cambiamento climatico. “Stiamo continuando, ad esempio, con decisione le buone pratiche nel trasporto pubblico, che rendono oggi quello del Fvg il miglior parco circolanti d’Italia e tra i primi in Europa; promuoviamo il rinnovo del parco macchine regionale grazie all’innovativo progetto Noemix per l’abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera e incentiviamo l’acquisto di auto elettriche, ibride e Euro 6”, ha ricordato Scoccimarro. Ma l’impegno dell’amministrazione regionale è orientato anche a contribuire alla necessaria “rivoluzione culturale” con l’investimento nella formazione delle giovani generazioni e l’informazione capillare ai cittadini. “Nel triennio abbiamo previsto 350 mila euro per parchi tematici e progetti internazionali e 100 mila euro per la comunicazione e la sensibilizzazione sull’economia circolare e sull’impatto dei cambiamenti climatici”, ha ribadito l’assessore, ricordando anche “l’intenzione dell’attuale giunta regionale di riattivare il progetto, che aveva preso avvio nel 2006 con una convenzione tra il ministero dell’Ambiente e l’allora Provincia di Trieste, per istituire una fondazione con l’Unesco in grado di promuovere programmi internazionali di formazione ambientale per tecnici e operatori di Paesi in via di sviluppo. Affrontare la sfida dei cambiamenti climatici – ha convenuto infine con i relatori Scocimarro – aprirà anche imprevedibili spazi all’innovazione tecnologica e organizzativa e la transizione comporterà anche cambiamenti nel modo di produrre e di consumare.
“Anche per le imprese del Fvg si apre quindi un nuovo mercato, una sfida carica di opportunità che il made in Friuli deve essere pronto a cogliere”, ha concluso l’assessore.