Roma, 20 lug. (askanews) – “La differenza fra democrazia e un regime autoritario sta nel fatto che la prima gestisce situazioni difficili con strumenti ordinari. A me viene pelle d’oca quando mi viene citato lo stato d’emergenza”. Così il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel corso della presentazione dell’ultimo numero della rivista della associazione Arel, il centro studi di Enrico Letta, dedicato alla ‘Normalita’.
“Ho la pelle d’oca quando mi viene citato lo stato d’emergenza perchè mi fa pensare che qualcosa sta già mutando. La sfida del terrorismo è esattamente chiedere di reagire fuori dai canoni della democrazia. E non e’ detto – ha aggiunto Minniti – che non sia proprio questo il suo obiettivo”.
“Si puo’ affrontare una questione epocale come l’immigrazione con strumenti della normalita’? Questa e’ la sfida. Questo non vuol dire – ha sottolineato – minimizzare la dimensione epocale dei flussi ma non e’ possibile affrontare l’immigrazione con l’emergenza. Se uno suona sempre lo stesso tasto produce cacofonia, se suona piu’ tasti contemporaneamente produce armonia. Noi dobbiamo suonare piu’ tasti assieme”.