Venezia, 5 apr. (askanews) – “A Venezia vi sono problemi conservativi urgenti che riguardano molte chiese e che il loro numero (un centinaio in città e oltre 200 nell’intera Diocesi) richiede di riflettere su una razionalizzazione del loro ruolo liturgico e pastorale, spesso anche a fronte dell’innegabile flessione demografica (specialmente del centro storico)”. Lo ha detto mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, incontrando i Comitati Privati per la salvaguardia del centro storico. Sarà quindi necessario individuare gli edifici che, effettivamente, non rispondono più a specifici bisogni pastorali ed è compito della Chiesa locale individuare soluzioni e proposte per rendere “utili” – ad esempio in ambito culturale e caritativo – alla stessa collettività quei luoghi, senza far perdere mai la loro dimensione simbolica in nome di un funzionalismo o “polivalenza” che non solo li impoverisce ma addirittura li snatura”. Le necessità del patrimonio ecclesiastico risultano ingenti – ha detto ancora il patriarca – e i contributi, specie quelli pubblici, sono assai ridotti. “Anche alcuni strumenti fiscali – lo rileviamo con rammarico – spesso non sono applicabili al patrimonio ecclesiastico che, seppur di fruizione pubblica, viene considerato proprietà “privata” e quindi escluso da benefici fiscali che molto gioverebbero ai fini della sua corretta salvaguardia – ha concluso mons. Moraglia -. In tale contesto, dunque, il generoso supporto dei Comitati Privati per la salvaguardia di Venezia è non solo molto prezioso ma anche decisivo”.