Roma, 2 gen. (askanews) – Luiz Inacio Lula da Silva è stato investito ieri come presidente del Brasile per la terza volta, dopo aver prestato giuramento davanti al Congresso. Succede al presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, 77 anni, che ha lasciato il Paese due giorni prima della fine del suo mandato e che l’icona della sinistra brasaliana ha superato di poco al ballottaggio di ottobre. La cerimonia di investitura, posta sotto stretta sorveglianza, è stata snobbata dal capo di Stato uscente che non ha consegnato quindi la fascia presidenziale al suo successore come è tradizione democratica, cosa che non accadeva dal 1985 e dalla fine del regime militare. Al Congresso è stato osservato un minuto di silenzio in omaggio alla leggenda del calcio brasiliano Pelé, morto di cancro giovedì, e al Papa emerito Benedetto XVI, deceduto sabato, poco prima dell’insediamento di Lula. In un fermo discorso davanti al Congresso, il nuovo presidente si è impegnato “a ricostruire il Paese, con il popolo brasiliano”, riferendosi al “disastroso” record di Jair Bolsonaro, accusato di avere “impoverito le risorse sanitarie, smantellato l’istruzione, la cultura, la scienza e la tecnologia e distrutto la protezione dell’ambiente”. Lula ha anche assicurato che il suo paese, una grande potenza agricola, “non ha bisogno di disboscare” per sostenere la sua agricoltura. “Potremo vivere senza abbattere alberi, senza bruciare” foreste, ha detto, ricordando il suo obiettivo di “deforestazione zero in Amazzonia”, mentre la comunità internazionale si aspetta da lui gesti forti. Alla fine del suo discorso, una parte del Congresso ha tributato a Lula una standing ovation al grido di “Lula guerriero del popolo brasiliano!”. Coa/Int13
Lula è ufficialmente presidente del Brasile: “Ricostruirò il Paese”
Bolsonaro "disastroso", "non abbiamo bisogno di disboscare"