Gli Usa negano a Kiev l’invio dei missili ATACMS

Biden li considera troppo potenti per evitare escalation

DIC 29, 2022 -

Milano, 29 dic. (askanews) – Volodymyr Zelensky, nel recente incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha nuovamente chiesto missili ATACMS con una gittata fino a 300 chilometri per l’Ucraina, ma la posizione di Washington rimane irremovibile. Lo scrive Politico. “Zelensky ha sollevato l’argomento di queste armi durante i negoziati con Biden, ma gli Stati Uniti non si sono spostati di un millimetro nel loro rifiuto di inviarle”, ha detto una fonte al quotidiano. La Casa Bianca di Biden aveva già categoricamente rifiutato l’invio dell’ATACMS in passato. I costi per farlo sarebbero alti e l’invio di missili a lungo raggio a Kiev potrebbe rischiare di provocare l’uso di armi potenzialmente ancora più letali da parte di Putin all’interno dell’Ucraina. Più della concessione dei Patriot. Ma non tutti la pensano come lui in America: le truppe ucraine stanno subendo pesanti perdite e sono in pericolo, secondo il generale americano in pensione Barry McCaffrey che ha parlato alla MSNBC. A suo avviso, le consegne promesse di sistemi di difesa aerea Patriot sono “appena sufficienti” per le forze armate ucraine a causa del vantaggio della Russia nell’aviazione e nell’artiglieria. Per qualsiasi cambiamento negli equilibri di potere, secondo l’ex generale, l’Ucraina ha bisogno della fornitura di carri armati M1A2 Abrams e di missili balistici tattici guidati della famiglia ATACMS. La situazione sul terreno richiede armi sempre più potenti. I combattimenti selvaggi e ravvicinati a Bakhmut e le linee del fronte sempre più statiche nel sud e nell’est del paese fanno presagire una guerra che continuerà. Zelensky nel suo discorso negli Usa, al Congresso ha paragonato Bakhmut alla battaglia di Saratoga, decisiva della omonima campagna combattuta durante la Guerra d’indipendenza americana. Vero è che anche alla luce delle varie leggi di bilancio di fine anno si può dire che gli Stati Uniti e l’Europa hanno già altri miliardi in cantiere per mantenere l’Ucraina in lotta fino a quando non emerge un percorso per porre fine alla guerra. Come ha anche detto oggi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “condizione fondamentale è continuare a sostenere l’Ucraina” ha detto poi Meloni, mettendo in luce l’importanza che si mantenga l’equilibrio delle parti in campo. “Se l’Ucraina continua a insistere sul fatto che solo la riconquista della Crimea porrà fine alla guerra, i combattimenti potrebbero continuare per anni” pronostica Politico, “a condizione che entrambe le parti trovino l’equipaggiamento e la volontà per fare la guerra”. Mentre dalla tv americana il generale McCaffrey critica il Congresso: “L’Ucraina non può arrivare alla fine del conflitto fino a quando non riuscirà a sconfiggere definitivamente l’esercito russo sul campo. È ora di rivedere la politica degli Stati Uniti e della NATO. L’Ucraina è colpita a morte da droni russi, missili balistici, missili da crociera”. Entrambe le parti, russi e ucraini, sono attualmente trincerate sulle sponde opposte del fiume Dnipro, dopo che la Russia ha ritirato le sue forze dalla città meridionale di Kherson questo autunno. Per avanzare, le truppe ucraine devono attraversare il fiume e prendere e mantenere il territorio dall’altra parte, in quello che equivale a un difficile assalto anfibio molto simile allo sbarco in Normandia nella seconda guerra mondiale, ha detto il tenente generale in pensione Mark Hertling, ex comandante generale dell’esercito americano in Europa. Ma siccome impera il fango e il gelo, una tale operazione di terra sembra impossibile a qualsiasi stratega. In questo contesto l’HIMARS si è dimostrato estremamente preciso nel prendere di mira le posizioni russe, ma le forze di Putin si sono adattate a tale minaccia e ne hanno smorzato parte dell’efficacia, aumentando di conseguenza le richieste di missili ATACMS a lungo raggio, che possano volare a lungo prima di colpire con precisione un bersaglio. Ed è per questo che quei missili a lungo raggio rimangono in cima alla lista dei desideri dell’Ucraina, benchè altre armi potrebbero aiutare Kiev a continuare le sue offensive intorno a Bakhmut e nel sud. Tanto più che per alcuni, compreso il generale McCaffrey, come anche per i servizi ucraini, Vladimir Putin ha in programma di lanciare una nuova offensiva contro l’Ucraina in primavera e sta tentando di fare pressione sulla Bielorussia affinché si unisca alla guerra. Cgi/Int13