Roma, 27 dic. (askanews) – La Corea del Sud ha revocato il divieto d’importazione delle sex-doll a grandezza naturale. Lo riferisce oggi la BBC. La decisione è venuta dopo che, all’interno del governo, si è dibattuto per anni. Secondo quanto ha riferito il Servizio doganale coreano, le nuove linee-guida consentono il passaggio doganale di bambole che abbiano le sembianze di adulti, mentre restano vietate quelle che appaiono come troppo giovani. Le sex-doll non sono vietate in Corea del Sud, ma lo è l’importazione e ogni anno sono migliaia le bambole sessuali che vengono sequestrate alla dogana. La giustificazione giuridica per lo stop viene da una legge che pone restrizioni all’importazione di beni che possano attentare alla pubblica morale e alle tradizioni. Gli importatori hanno avviato una lunga battaglia legale per ottenere la liberazione delle sex doll dai magazzini in cui sono state ristrette. Nel 2019 la Corte suprema ha emesso una sentenza nella quale si stabilisce che le sex doll sono per uso personale e ricadono nella stessa legislazione della pornografia, che è regolata ma legale. Tuttavia l’opposizione alla liberalizzazione di questi giocattoli sessuali è ancora forte. Una petizione online che punta a bloccarne l’importazione, sostenendo che potrebbero accrescere i crimini sessuali, ha raccolto circa 250mila firme. La decisione di sbloccare le sex doll, comunque, non si applica ad alcune categorie, come i minori, ma anche le bambole che siano troppo somiglianti a personaggi celebri.
Sudcorea, revocato divieto d’importazione delle sex-doll
Bambole sessuali non dovranno però somigliare a minori e celebritÃ