Dura accusa sul NYT: Nasa, esercito Usa, Harvard celebrano nazisti

Golinkin: perché onorano Krupp, von Braun e Debus?

DIC 13, 2022 -

Roma, 13 dic. (askanews) – Perché la Nasa, l’esercito Usa, le università di Stanford e Harvard continuano a “onorare un passato nazista”? Se lo chiede oggi in un polemico editoriale Lev Golinkin, autore di “Uno zaino, un orso e otto casse di vodka”, in un commento ospitato dal New York Times in cui si attaccano direttamente alcune delle istituzioni americane più prestigiose. Golinkin parte da un rapporto pubblicato quest’anno dall’Università di Harvard sulla storia dello sfruttamento dello schiavismo da parte dell’università d’élite, che è stato apprezzato come un segno da parte di questa istituzione di voler far luce sul suo passato. “Ma affrontare il suo ruolo nel commercio degli schiavi in America evidenzia solo un aspetto del passato della scuola”, commenta Golinkin, puntando il dito sul fatto che Harvard ancora onora con una cattedra il nome di Alfried Krupp, “criminale di guerra nazista il cui impero industriale usò circa 100mila lavoratori forzati”. Krupp fu condannato a Norimberga per crimini di guerra e contro l’umanità. Ad Auschwitz la sua compagnia “aveva una fabbrica costruita dagli schiavi”, tra i quali i prigionieri di guerra, i deportati nel famigerato campo di concentramento e anche bambini. La Fondazione Krupp, oltre ad Harvard, sponsorizza il Programma di internship per gli studenti di Stanford in Germania, che viene propagandato come “un programma unico e prestigioso”, accusa Golinkin. Ma, secondo Golinkin, “la riabilitazione di Krupp impallidisce rispetto a quella dell’aperta ripulitura di (Wernher) von Braun e Kurt Debus, due degli scienziati del Terzo Reich responsabili per aver dato a Hitler il mortaale missile balistico V-2”. Che, peraltro, fu costruito dai prigionieri del campo di concentramento presso l’infame complesso sostterraneo vicino a Dora-Mittelbau. Per costruire quei razzi morirono 10mila persone schiavizzate. Dopo la guerra i due scienziati, membri del Partito nazionalsocialista, ricevettero lavoro da Washington nell’Operazione Paperclip, che aveva proprio lo scopo di reclutare scienziati nazisti. Von Braun andà ad Hutnsville, dove di fatto diventò uno dei padri del programma spaziale Usa. A lui è dedicata una sala di ricerca dell’Università dell’Alabama, un centro di arti performative, un planetario. Invece a Debus è dedicata, presso il Kennedy Space Center della Nasa, una struttura per le conferenze. Sulla sua vita in Germania, nella biografia ufficiale della Nasa, c’è un paragrafo corto e vago. E a giugno Janet Petro, direttrice dello stesso centro, ha accettato il “Premio Dr. Kurt Debus” del Comitato della Florida del National Space Club. Ma forse il caso più “sconvolgente”, secondo Golinkin, è il fatto che l’Esercito Usa sabbia vicino a Huntsville, presso l’Arsenale Redstone, un complesso che porta il nome di von Braun. L’arsenale, inoltre, nella sezione storica contiene “decine di foto di von Braun” e non fa cenno del fatto che questi fu l’uomo che sviluppò i V-2 usati per bombardare i civili. La conclusione di Golinkin, alla fine, è durissima: “E’ sbalorditivo che istituzioni come l’Esercito, la Nasa e università di punta persistano nell’insultare il sacrificio di migliaia di soldati americani celebrando apertamente coloro che fecero le armi naziste”.