Roma, 28 nov. (askanews) – Il continuo flusso di armi statunitensi verso l’Ucraina starebbe mettendo a dura prova la capacità di Washington di proseguire la sua strategia di armare Taiwan, in un momento di gravi tensioni dell’isola con la Cina, mentre continuano ad assottigliarsi le scorte a disposizione degli Stati Uniti e dei suoi alleati della Nato. Il timore è stato espresso a più riprese da funzionari di governo e del Congresso Usa, dopo che miliardi di dollari in armi all’Ucraina, dal giorno dell’invasione russa nello scorso febbraio, stanno mettendo a dura prova la capacità del governo e dell’industria della Difesa di tenere il passo con la crescente richiesta di Kiev. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, l’arretrato delle consegne americane a Taiwan, che lo scorso dicembre era di oltre 14 miliardi di dollari, è cresciuto fino a 18,7 miliardi di dollari. Tra gli armamenti non ancora consegnati a Taipei risulterebbero anche un ordine fatto nel dicembre 2015 per 208 armi anticarro Javelin e una consehna di 215 missili terra-aria Stinger. Nessuno di questi è ancora arrivato sull’isola, secondo fonti del Congresso e fonti Usa a conoscenza del dossier. D’altra parte, da giorni si rincorrono voci su scorte in esaurimento per gli Stati Uniti e numerosi alleati della Nato. Il New York Times segnala ancora oggi che la quantità di artiglieria utilizzata nel conflitto in Ucraina è così consistente che “un giorno” di guerra ne “vale trenta in Afghanistan”, Paese in cui le forze armate Usa sono state pesantemente coinvolte per un ventennio dopo gli attentati terroristici del 2001. In totale i Paesi dell’Alleanza atlantica hanno fornito aiuti per 40 miliardi di dollari, con gli Stati più piccoli che hanno quasi esaurito il loro budget. Per ovviare al problema, gli esperti del Pentagono stanno mettendo a punto diversi piani di approvvigionamento. Secondo quanto riferito oggi dall’agenzia Reuters, uno di questi coinvolgerebbe la Boeing. Il dipartimento della Difesa Usa, infatti, starebbe valutando la proposta del costruttore di fornire all’Ucraina piccole bombe di precisione a basso costo montate su razzi disponibili in abbondanza, che consentirebbero a Kiev di colpire le linee russe anche nelle retrovie. Il sistema proposto da Boeing, soprannominato Ground-Launched Small Diameter Bomb (GLSDB), potrebbe essere consegnato già nella primavera del 2023, secondo un documento esaminato dall’agenzia. Esso combina la GBU-39 Small Diameter Bomb (SDB) con il motore a razzo M26, entrambi comuni negli inventari statunitensi. Sebbene sia già stata realizzata una manciata di unità GLSDB, esistono comunque molti ostacoli logistici all’approvvigionamento formale, tra cui l’accelerazione da parte di alcuni fornitori delle spedizioni delle loro componenti e dei servizi necessari per produrre rapidamente l’arma.
Scorte armi in esaurimento, a rischio consegne Usa a Taiwan
Dopo flussi continui a Kiev, arretrato cresce a 18,7 mld di dollari