Roma, 11 ott. (askanews) – La Cina ha inserito le Filippine nella lista nera delle destinazioni turistiche sconsigliate, a causa delle attività illegali legate all’industria del gioco d’azzardo offshore. Lo scrive oggi il South China Morning Post. Le Filippine hanno una legge piuttosto lasca sul gioco d’azzardo, che invece nella Repubblica popolare cinese è vietata (ma è consentita, per esempio, a Macao). Prima della pandemia Covid i Pogos, gli operatori del gioco d’azzardo filippini, avevano dato lavoro a oltre 300mila lavoratori cinesi per attirare giocatori dalla Cina. Tuttavia la pandemia appare aver dato un colpo mortale al gioco legale. L’ambasciatore cinese Huang Xilian, secondo quanto ha riferito il SCMP, ha spiegato che Pechino ha deciso d’inserire le Filippine nella blacklist perché i turisti potrebbero essere invischiati nelle attività dei Pogos e correre rischi. Nel 2019 le Filippine avevano attirato 1,7 milioni di visitatori cinesi, secondo i dfati del dipartimento per il turismo. Quest’anno a ottobre si è fermi a poco più di 22mila a causa delle stringenti regole anti-Covid cinesi. Manila sta mettendo in campo una stretta contro i Pogos e ne ha chiusi 175 lo scorso mese. In questa stretta hanno perso il lavoro 40mila dipednenti cinesi con perdite per oltre 3 miliardi di euro. La decisione di Pechino, però, segnala anche un clima di maggiore freddezza tra la Cina e le Filippine, divise anche da una disputa territoriale rispetto alla sovranità sul Mar cinese meridionale, dopo gli anni di manovre di avvicinamente dell’ex presidente Rodrigo Duterte.
Filippine inserite nella lista nera per il turismo dalla Cina
A causa delle attività di gioco d'azzardo dei cosiddetti Pogos