Roma, 9 ott. (askanews) – Sull’Ucraina “un attento e pianificato approccio sostenibile e olistico alla ricostruzione e alla rigenerazione è già sul tavolo, per migliorare la resilienza delle infrastrutture, nonché le prospettive di stabilità sociale e ripresa economica, nella ricostruzione ucraina. L’esperienza e l’approccio innovativo di Green Building Council Italia nel fondere patrimonio e sostenibilità nei processi di ricostruzione, per salvaguardare ambiente, energia e ridare centralità al benessere dei cittadino ucraini”. Secondo quanto riporta un comunicato, lo ha affermato Fabrizio Capaccioli, vicepresidente di Gbc Italia. Al di là dei tempi che occorreranno per ristabilire la pace nel martoriato territorio ucraino, la ricostruzione delle città, stravolte dai bombardamenti, si prospetta il più grande progetto di ricostruzione europea dai tempi della riunificazione tedesca negli anni ’90. Lo sforzo prevedibilmente sarà direttamente proporzionale al prolungamento temporale del conflitto. A questo si aggiunga che si registra un peggioramento dell’inquinamento idrico e atmosferico del paese, le cui conseguenze sulla salute si faranno sentire per molto tempo anche dopo la fine della guerra. Alla Kyiv School of Economics calcolano che sono stati distrutti 4431 edifici residenziali, senza contare fabbriche e magazzini, aeroporti e centrali termiche e idroelettriche che sono stati danneggiati, distrutti o sequestrati. Si stima che ogni settimana, porti danni per altri 4,5 miliardi di dollari. Altri economisti valutano danni per 100-200 miliardi di dollari, solo per ponti ed edifici. “Ricostruire l’Ucraina sarà uno sforzo enorme, che richiederà una massiccia solidarietà internazionale – prosegue Capaccioli – In questo complesso quadro socio-politico ed economico, l’impegno dell’Associazione è volto a supportare e fornire tutti gli strumenti in nostro possesso per una ricostruzione che ha, evidentemente, un importante valore simbolico, oltre che sociale, puntando su un tema condiviso come l’ambiente e, soprattutto, concentrandosi sulle persone. Il problema è che, troppo spesso, ci si dimentica proprio di chi dovrebbe beneficiare della ricostruzione. È necessario mettere gli esseri umani, le comunità al centro, in questo senso ‘edificare la pace’ sulla sicurezza, sulla salubrità, partendo dalle macerie di un conflitto, di un trauma sociale, diventa un obiettivo, non solo per rispettare gli impegni di decarbonizzazione al 2050 -conclude il Vicepresidente”. Il modo in cui si è deciso coraggiosamente di avviare la ricostruzione, ha avvertito, sarà importante almeno quanto la cifra investita per trasformare l’economia Ucraina, il futuro e la salubrità dei suoi cittadini. Red/Voz/Int13
Capaccioli (Gbc Italia): ricostruire l’Ucraina in modo sostenibile
Per edificare il futuro del Paese