Cina Roma, 22 set. (askanews) – Fu Zhenghua, un ex ministro della giustizia cinese, è stato condannato a morte per aver “violato la legge per guadagni personali”. L’hanno reso noto oggi i media di stato cinesi. La pena – secondo quanto scrive il China Daily – è stata sospesa e commutata in ergastolo, senza la possibilità di accedere alla libertà condizionata. La Corte intermedia del popolo di Changchun, la capitale del Jilin, ha annunciato la sentenza molto dura che rimette in vetrina la campagna voluta dal presidente Xi Jinping per schiacciare la corruzione proprio mentre vengono rodati i motori per il quinquennale Congresso del Partito comunista cinese che si aprirà il 16 ottobre. Fu ha inoltre ricevuto un’ulteriore condanna a 14 anni per aver oltraggio alla legge e si è visto revocare tutti i diritti politici e confiscare le proprietà personali. Secondo la condanna, Fu ha utilizzato le sue diverse posizioni per accumulare guadagni illeciti. E, nella sua carriera politica di vertice, è stato capo dell’Ufficio pubblica sicurezza di Pechino, vice capo del Ministero di Pubblica sicurezza e ministro della giustizia. I suoi guadagni illeciti sono stati valutati in oltre 117 milioni di yuan (16,7 milioni di euro), ricevuti direttamente o attraverso parenti. Inoltre, nella sua veste di capo della pubblica sicurezza di Pechino, Fu avrebbe insabbiato una seried i crimini commessi dal suo fratello minore tra il 2014 e il 2015. “Fu dovrebbe essere giustiziato a causa della somma molto ampia di tangenti che ha accettato e per le circostanze estremmente gravi che non solo hanno causato effetti sociali estremamente negativi, ma hanno anche provocato perdite al paese e al popolo”, ha affermato la corte nella sentenza. Tuttavia, in virtù del fatto che si è proclamato colpevole e ha collaborato durante l’indagine, la pena è stata commutata in ergastolo. “Si è proclamato colpevole e ha restituito i suoi guadagni illeciti in maniera proattiva, quindi gli sarà data una pena più leggera”, che però non potrà andare al di sotto dell’ergastolo senza possibilità di accedere al beneficio della libertà condizionata, ha concluso il tribunale. Fu Zhenghua, 67 anni, è stato ministro della Giustizia nel 2018 ed è stato indagato per “serie violazioni di disciplina” (una formula che solitamente allude a corruzione) lo scorso mese di ottobre. In quel momento era il vicecapo del Comitato affari sociali e legali nel Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, una delle più alte istituzioni statali. Il processo era iniziato a luglio.
Cina, condannato all’ergastolo per corruzione ex ministro Giustizia
La sentenza è stata la pena di morte, commutata in prigione a vita