Taiwan Roma, 5 ago. (askanews) – Con l’inizio delle esercitazioni militari cinesi nello Stretto di Taiwan, in reazione alla visita della speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taipei, un numero senza precedenti di aerei e navi di Pechino ha superato la cosiddetta “linea mediana” immaginaria che divide in due lo spazio aereo cinese e taiwanese e lo specchio d’acqua che separa la provincia cinese del Fujian dall’isola: si tratta appunto dello Stretto di Taiwan, largo 180 chilometri, collocato – secondo gli accordi internazionali – nel Mare cinese meridionale. Sebbene storicamente sia la Repubblica popolare cinese che Taiwan abbiano sposato una politica della “Cina unica” – a cui però si oppone l’attuale presidente taiwanese, Tsai Ing-wen – In pratica esiste un confine marittimo di controllo lungo la linea mediana nello stretto. La linea mediana fu definita nel 1955 con il Trattato di mutua difesa Usa-Taiwan dal generale dell’aeronautica statunitense Benjamin O. Davis, che tracciò una linea immaginaria in mezzo allo stretto. Gli Stati Uniti cominciarono quindi a fare pressioni su entrambe le parti affinché stipulassero un tacito accordo di non oltrepassare la linea stessa. La Repubblica popolare cinese non ha attraversato la linea mediana fino al 1999. Da quell’anno però aerei e navi militari cinesi si sono resi protagonisti di ripetuti sconfinamenti, aumentati a dismisura dal 2020 e verificati con crescente regolarità negli ultimi mesi. In un messaggio delle autorità di Pechino, veicolato ieri dal Global Times, è stato spiegato che durante le esercitazioni – previste fino a domenica prossima – le forze aeree e navali cinesi potrebbero spingersi fino ad “aree entro 12 miglia nautiche dall’isola”, pari a circa 22,2 chilometri, superando la lin ea mediana disegnata da Davis che “cesserà di esistere”. Coa/Int13
La storia della “linea mediana sullo Stretto” (che divide Taiwan dalla Cina)
Separa l'isola dalla Cina, che dal 2020 l'ha ripetutamente violata