Taiwan Roma, 4 ago. (askanews) – All’indomani della partenza di Nancy Pelosi da Taipei, dove la speaker della Camera dei rappresentanti Usa ha compiuto una visita contestata da Pechino, la Cina ha lanciato tre giorni di esercitazioni militari intorno a Taiwan. Secondo la propaganda cinese, le esercitazioni, iniziate questa mattina a mezzogiorno ora locale (le sei in Italia), rappresenterebbero una risposta alla decisione della leader democratica Usa di recarsi nella capitale taiwanese, nonostante la contrarietà più volte manifestata dalla Repubblica popolare. Alcuni analisti considerano le manovre come un deterrente scioccante contro qualunque oppositore delle rivendicazioni di Pechino sull’isola, considerata dalla Cina come parte integrante del suo territorio. Le autorità cinesi hanno reso pubblica una mappa che mostra sei zone intorno a Taiwan occupate da potenti mezzi navali e aerei di Pechino. Ma questa mattina, l’Ufficio marittimo e portuale di Taiwan ha dichiarato in un avviso alla popolazione che la Cina ha aggiunto una settima area di esercitazione militare per navi e aerei “nelle acque intorno a Taiwan orientale”. Le sei zone sono state scelte per la loro importanza in una potenziale campagna per isolare Taiwan e contrastare l’intervento straniero, ha affermato in un’intervista alla televisione di Stato cinese, rilanciata dal New York Times, il maggiore generale Meng Xiangqing, professore di strategia all’Università della Difesa nazionale di Pechino. Una di queste zone copre la parte più vicina all’isola dello Stretto di Taiwan. Secondo l’esperto, le altre zone potrebbero invece essere utilizzate per bloccare un porto di importanza strategica o attaccare tre delle principali basi militari di Taiwan. In particolare, la zona vicino a Kaohsiung, nel sud dell’isola, dove ci sono basi cruciali per la difesa di Taipei, “creerebbe le condizioni per chiudere a chiave la porta e picchiare il cane”, ha detto il generale Meng, usando un detto cinese che si riferisce al blocco delle vie di fuga di un nemico. Da parte loro, i media statali cinesi hanno delineato un’ampia gamma di obiettivi per le esercitazioni che si concluderanno domenica, inclusi attacchi a terra e sul mare. “Gli esercizi (sono) incentrati su sessioni di addestramento chiave tra cui blocco congiunto, assalto a bersagli marittimi, attacco a obiettivi a terra e operazioni di controllo dello spazio aereo, e le capacità di combattimento congiunte delle truppe sono state testate nelle operazioni militari”, ha spiegato l’agenzia di stampa statale Xinhua, riportando una dchiarazione attribuita al Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione (PLA), che ha la responsabilità delle aree vicino a Taiwan. Nel frattempo, il Global Times ha affermato che, in queste prime ore, le esercitazioni hanno già coinvolto alcune delle armi più nuove e sofisticate della Cina, inclusi i caccia stealth J-20 e i missili ipersonici DF-17, e che alcuni di questi missili potrebbero essere lanciati sull’isola, una mossa che sarebbe interpretata come estremamente provocatoria da Taipei. “Le esercitazioni non hanno precedenti poiché i missili convenzionali dovrebbero sorvolare per la prima volta l’isola di Taiwan”, ha spiegato il Global Times, citando esperti cinesi. “Le forze dell’Esercito popolare di liberazione entreranno in aree entro 12 miglia nautiche dall’isola e la cosiddetta linea mediana cesserà di esistere”, ha aggiunto il tabloid vicino alle autorità di Pechino, minacciando dunque incursioni senza precedenti. Da parte sua, Taiwan sta seguendo da vicino i movimenti militari della Cina, inclusi gli aerei da combattimento che hanno già attraversato la linea mediana. Un rapporto della Central News Agency gestita dal governo di Taipei, che cita fonti governative, ha segnalato che due delle più potenti navi da guerra della Cina – i cacciatorpediniere di tipo 55 – sono state avvistate già martedì al largo della Costa centrale e sudorientale dell’isola: la più vicina si trova entro 37 miglia (60 chilometri) da terra, è stato aggiunto. Oriana Skylar Mastro, una ricercatrice del Freeman Spogli Institute for International Studies della Stanford University che studia l’esercito cinese e il suo potenziale per attaccare Taiwan, ha spiegato al Nyt che Pechino utilizzerà “sicuramente” le esercitazioni “come scusa per fare qualcosa che li aiuti a prepararsi a una possibile invasione”. “Non si tratta solo di messaggi”, ha sottolineato. “Con il pretesto della segnalazione, stanno sostanzialmente cercando di testare la loro capacità di condurre manovre complesse necessarie per un assalto anfibio a Taiwan”. Nell’ambito di questi tentativi, l’esercito cinese ha già annunciato di avere condotto esercitazioni a fuoco vivo, con attacchi di precisione e a lungo raggio, contro obiettivi nello Stretto di Taiwan orientale. E l’isola di Kinmen, controllata da Taiwan, che si trova a poco più di sei miglia al largo della costa cinese, ha confermato che nella notte degli oggetti volanti di origine poco chiara – probabilmente droni – sono volati sopra il proprio territorio. Un’attività che sarebbe stata affiancata da operazioni di hackeraggio informatico, diu dubbia provenienza. Il Ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato che il suo sito web è stato paralizzato da attacchi di “denial of service” sempre nella tarda notte.
L’ira di Pechino su Taipei: Taiwan circondata dall’esercito cinese
Scelte 6 zone strategiche per le manovre militari, lanciati missili