Ordine Santo Sepolcro: hotel di via Conciliazione, etica sicura

Con compagnie alberghiere in atto "colloqui preliminari"

MAG 18, 2022 -

Roma Città del Vaticano, 18 mag. (askanews) – L’Ordine del Santo Sepolcro ha chiara una “linea etica” nei “colloqui preliminari in atto” con le compagnie alberghiere candidate a gestire e prendere a carico i lavori di restauro del Palazzo di Domenico della Rovere in Borgo, su via della Conciliazione: lo precisa lo stesso ordine confutando così ricostruzioni di stampa che davano l’ex hotel Colombus, a pochi passi da piazza San Pietro, già affidato ad una società legata a Bill Gates con un progetto lussuoso che sarebbe in contrasto con la sobrietà raccomandata dal papa. “L’Ordine del Santo Sepolcro è statutariamente un Ente Centrale della Chiesa Cattolica, con circa 30.000 membri in tutto il mondo – Cavalieri e Dame – la cui missione è sostenere, con le proprie generose donazioni, le opere pastorali, educative e sociali del Patriarcato Latino di Gerusalemme (che comprende i territori di Giordania, Palestina, Israele e Cipro)”, si legge in una nota pubblicata dall’ordine sul suo sito internet. “La dimensione caritativa della vita dell’Ordine si accompagna ad un intenso impegno spirituale da parte dei suoi membri e alla loro partecipazione ai pellegrinaggi in Terra Santa, che rafforzano i legami tra la Chiesa universale, le Chiese locali e la Chiesa Madre di Gerusalemme”. “I responsabili e i membri dell’Ordine sono tutti volontari. L’Ordine ha a disposizione un solo immobile, donato dalla Santa Sede: il Palazzo di Domenico della Rovere in Borgo, situato a Roma in Via della Conciliazione. Come un amministratore fedele e prudente, esso ha il dovere di prendersi cura di tutto ciò che gli è stato affidato e che gestisce con trasparenza. Lo storico edificio ha oltre cinque secoli ed è stato costruito prima dell’attuale Basilica di San Pietro”. “Una parte del palazzo è stata fino a poco tempo fa affittata a una società alberghiera per coprire, attraverso le rimesse, i costi di gestione dell’Ordine, di modo che tutte le donazioni ricevute possano effettivamente essere dirette al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Questa è stata dall’inizio la finalità della donazione”. “Dall’autunno 2020, secondo le regole di trasparenza indicate dalla Santa Sede, l’Ordine è alla ricerca di una nuova società che possa gestire lo spazio alberghiero e prendere a carico dei necessari lavori di restauro con l’approvazione della Sovrintendenza e del Comune di Roma”. “Una Commissione internazionale è stata istituita, a suo tempo, dal Gran Maestro dell’Ordine. Questa Commissione ha indicato le sue preferenze e ha scelto – conformemente alle norme previste da Papa Francesco per la Santa Sede – le manifestazioni di interesse, a seguito di una ricerca di mercato, che meglio corrispondono alle esigenze e alle finalità dell’Ordine. Ogni passo è stato riferito ed è approvato della Segreteria per l’Economia. L’Ordine è consapevole della responsabilità che ha di conservare e gestire con cura e trasparenza l’immobile, alla luce della sua missione di evangelizzazione e di attenzione verso la Terra Santa”. “Questa linea etica è chiara nei colloqui preliminari in atto con le compagnie alberghiere candidate”.