Clima Roma, 2 nov. (askanews) – I leader di oltre 100 paesi, che rappresentano più dell’85% delle foreste mondiali, si impegneranno oggi a porre fine alla deforestazione entro il 2030.”Questo è il più grande passo avanti nella protezione delle foreste del mondo da una generazione”, ha affermato con entusiasmo la presidenza britannica della COP26, che ha preso il via domenica a Glasgow, in Scozia. In un comunicato, la presidenza ha annunciato l’impegno “storico” di oltre 100 leader a porre fine e invertire la deforestazione e il degrado del suolo entro il 2030. Tra i Paesi che hanno aderito all’accordo figurano Stati Uniti, Cina, Brasile, Canada, Russia e Repubblica Democratica del Congo. Secondo la presidenza britannica, che ufficializzerà l’annuncio oggi alla presenza dei leader di Colombia, Indonesia e Stati Uniti, per questo progetto saranno impegnati 8,75 miliardi di sterline (circa 10,30 miliardi di euro) di fondi pubblici. Saranno inoltre mobilitati 5,3 miliardi di sterline di investimenti privati, di cui un miliardo sarà dedicato alla protezione del bacino del Congo, che ospita la seconda foresta tropicale più grande del mondo. “Con promesse senza precedenti, avremo la possibilità di porre fine alla lunga storia dell’umanità come conquistatrice della natura, per diventarne la custode”, ha affermato il capo del governo britannico Boris Johnson, ricordando che le foreste sono i “polmoni” del nostro pianeta e assorbono circa un terzo della CO2 emessa ogni anno dalla combustione di combustibili fossili. “Le foreste supportano le comunità, i mezzi di sussistenza e l’approvvigionamento alimentare e assorbono il carbonio che immettiamo nell’atmosfera. Sono essenziali per la nostra stessa sopravvivenza”, ha aggiunto Johnson. Coa/int5
Cop26, intesa sullo stop alla deforestazione entro il 2030
Impegno di oltre 100 Paesi, tra cui Usa, Cina, Brasile e Russia