Esteri Roma, 19 set. (askanews) – La Russia al voto, con immancabili allarmi e polemiche. Diversi candidati sostenuti dall’oppositore Alexei Navalny hanno denunciato che Google ha bloccato l’accesso ai loro siti mediante il sistema Google Docs. Mentre ieri La Commissione elettorale centrale russa ha denunciato di essere stata presa di mira da tre attacchi informatici fin dal primo giorno delle elezioni legislative, venerdì, e di nuovo ieri stesso. Ma la giornata chiave del voto è quella di oggi. Si eleggono i deputati della Duma di Stato (camera bassa del Parlamento), i capi di 12 “soggetti” della Federazione e i deputati degli organi legislativi in 39 regioni. In Russia il quadro è più complesso che mai, mentre la nostalgia del passato cresce, la pandemia è tutt’altro che sconfitta e l’unico oppositore credibile – almeno all’estero – Navalny risiede in carcere ormai da quasi un anno. E’ una battaglia senza esclusione di colpi. Uno scivoloso terreno di prova per il partito al governo Russia Unita in sella da sempre nell’ombra di Vladimir Putin, perennemente con popolarità in calo (a differenza delle parabole di consenso del presidente) e questa volta alla resa dei conti dopo la botta nel 2018, quando i suoi deputati hanno adottato la riforma delle pensioni. Nel 2019, numerosi sondaggi rilevavano l’avvio della riforma quale evento più importante dell’anno in Russia e ancora oggi la decisione di innalzare l’età pensionabile – approvata alla fine da Putin – è fortemente criticata e avversata, con un effetto ben più importante degli argomenti avanzati sinora dall’opposizione di Navalny su altri dossier. Corruzione compresa. Le elezioni si svolgono secondo un sistema elettorale misto. La Duma di Stato ha 450 seggi. Il partito che appoggia Putin, Russia Unita, ne detiene attualmente 334. Per la metà della Duma, ovvero 225 seggi, si sceglie direttamente un candidato. L’altra metà dei seggi è eletta in base alle liste di partito. Ci sono 14 partiti politici in corsa e gli elettori scelgono uno di loro per un secondo rappresentante alla Duma. Un sondaggio dell’indipendente Centro Levada ha mostrato che solo il 27% dei russi è pronto a votare per Russia Unita. E anche secondo il sondaggista statale VTsIOm, meno del 30% dei russi afferma di voler votare per il partito al governo. Segnale inquietante per il potere. Voz/Cgi/Sim/Int9