Coronavirus Città del Vaticano, 27 mag. (askanews) – La “relazionalità ferita”, la solitudine, l’indifferenza; la disoccupazione, in particolare quella giovanile; la violenza, contro le donne “in casa tra le mura domestiche” o sotto forma di tensioni sociali; l’accesso ai vaccini e alle altre risorse scientifiche per i più deboli e poveri; la ripresa, con “entusiasmo e nuovo slancio”, dell’attività pastorale e in particolare la possibilità che “i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro”. Sono i cinque “nodi” che papa Francesco affiderà lunedì prossimo, 31 maggio, ultimo giorno del mese mariano, alla “Madonna che scioglie i nodi”, in una cerimonia che avrà luogo nei Giardini vaticani, con un’icona che viene dalla Germania. La devozione di Jorge Mario Bergoglio per questa Madonna ha una storia precisa. Nel 1986, il futuro pontefice era un gesuita di 50 anni e trascorreva un periodo di studi, particolarmente travagliato, in Germania. Doveva svolgere un dottorato di ricerca, che peraltro non concluse, sul teologo Romano Guardini, dopo gli anni difficili a capo della “provincia” argentina della Compagnia di Gesù a cavallo della dittatura militare e il successivo “esilio” a Cordoba, in Argentina. Da poco giunto oltre oceano, in Germania, capitò nella città di Ingolstadt ed entrò nella chiesa di Sankt Peter, dove rimase colpito, in preghiera, dinanzi all’immagine di “Maria Knotenloeserin”, la Madonna che scioglie i nodi, un quadro che risaliva a diversi secoli prima. Talmente gli piacque questa figura di Maria che districa i problemi che i fedeli le affidano, che se ne procurò una riproduzione e, quando concluse il periodo tedesco, la riportò in Argentina. Divenuto arcivescovo di Buenos Aires, continuava a venerare la “Madonna desatanudos”, ne conservava sempre un’immaginetta e ne regalava le copie per gli auguri di Natale. Più o meno consapevolmente, diffuse in Argentina la devozione per questa Madonna. Nel 1996, un parroco del centro della città decise di portare una riproduzione nella sua chiesa di San José del Talar. Il cardinale Bergoglio ne fu felice e l’8 dicembre del 2011 celebrò Messa, dichiarando la chiesa santuario di Nostra Signora che scioglie i nodi. E ora i fili di quella vicenda si intrecciano con la pandemia. Il prossimo lunedì 31 maggio, infatti, Francesco concluderà il mese di preghiera che ha indetto per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività lavorative e sociali, recitando il Rosario nei Giardini Vaticani, alle ore 17.45. Il papa aveva aperto maggio, mese tradizionalmente “mariano”, con una preghiera dinanzi all’icona della Madonna del Soccorso nella Basilica di San Pietro, dopodiché, trenta Santuari nel mondo si sono succeduti nella “maratona” di preghiera di consolazione e speranza. L’iniziativa, per espresso desiderio di Bergoglio, è organizzata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Durante questo mese di preghiera sono arrivate moltissime testimonianze di grande coinvolgimento da ogni parte del mondo, sia di tanti Santuari, sia di Parrocchie e Associazioni, coinvolgendo il popolo e i Vescovi locali. Le varie culture, si legge in una nota dello stesso dicastero vaticano, hanno colorato la preghiera che ha manifestato la solidità della fede delle comunità cristiane nel mondo. Dalla semplicità del Santuario di Nostra Signora di Lourdes a Nyaunglebin in Myanmar alla solennità di Nuestra Senora de Montserrat in Spagna, fino alla grande partecipazione di popolo dei Santuari in Africa, in India e in Corea. Sono solo alcuni esempi significativi dell’entusiasmo con cui è stata accolta questa iniziativa. Come segno conclusivo papa Francesco ha deciso che rivolgerà la preghiera alla Vergine Maria che scioglie i nodi. L’icona originale, un dipinto olio su tela realizzato dal pittore tedesco Johann Georg Melchior Schmidtner intorno al 1700, attualmente ubicato presso la chiesa di St. Peter am Perlach, giungerà a Roma accompagnata dal Vescovo di Augsburg, mons. Bertram Johannes Meier, che ne farà dono a papa Francesco che la destinerà secondo le sue intenzioni. E papa Francesco affiderà alla Vergine cinque intenzioni di preghiera, cinque “nodi” da sciogliere, per alimentare la speranza negli uomini. Il primo nodo, si legge nella nota vaticana, da sciogliere è quello della relazionalità ferita, della solitudine e dell’indifferenza, divenute in questo tempo più profonde. Il secondo nodo è dedicato alla disoccupazione, con una particolare attenzione a quella giovanile, femminile, dei padri di famiglia e di chi sta cercando di difendere i propri dipendenti. Il terzo nodo è rappresentato dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne oppure deflagrata nelle tensioni sociali generate dall’incertezza della crisi. Il quarto nodo si riferisce al progresso umano, che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti, soprattutto ai più deboli e poveri. Il quinto nodo da sciogliere è quello della pastorale: le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione possano ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale e i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro. La celebrazione del Rosario inizierà con una processione solenne, guidata dal Vescovo di Augsburg, che porterà l’icona in un luogo scenografico dei Giardini Vaticani, che per l’occasione diventa un vero Santuario all’aperto. Il Papa e i fedeli saranno dinanzi a una prospettiva unica. Si potranno vedere insieme, infatti, la cupola di San Pietro che sembra illuminare e proteggere la città di Roma, simbolo di tutte le città del mondo. Accompagneranno la processione i bambini che hanno ricevuto la prima Comunione della parrocchia di Santa Maria della Grotticella a Viterbo, che per prima in Italia ha messo a disposizione i propri locali per la Asl di Viterbo in modo da allestirvi un centro vaccinale; i ragazzi cresimati della parrocchia di San Domenico di Guzman, un gruppo scout di Roma, alcune famiglie e alcune religiose in rappresentanza dell’intero popolo di Dio. I giovani dell’Associazione SS. Pietro e Paolo trasporteranno l’icona della Madonna, a cui faranno da picchetto d’onore le Guardie Svizzere e la Gendarmeria Vaticana. La processione sarà animata dal coro della diocesi di Roma e dal Complesso Bandistico di Arcinazzo Romano. Si avvicenderanno alla preghiera dei giovani dell’Azione Cattolica, alcune famiglie composte da neo-sposi o in attesa di un bambino e una famiglia di persone sorde dove è nata una vocazione religiosa. Al termine della celebrazione avverrà la cerimonia di incoronazione dell’immagine della Madonna, con una preziosa corona opera dei gioiellieri Fratelli Savi. La preghiera verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede, saranno collegati tutti i network cattolici del mondo e sarà fruibile per le persone sorde e ipo-udenti attraverso la traduzione nella lingua dei segni italiana LIS. In collegamento con Roma saranno presenti un gruppo di Santuari in cui si pregherà il Rosario insieme a Papa Francesco. Questi i santuari collegati in diretta: Notre-Dame de Boulogne a Nanterre in Francia; Madonna di Schoenstatt a Vallendar in Germania; Nostra Signora dei Dolori a Kibeho in Ruanda; Santuario Nazionale Maipú a Santiago in Cile; Nuestra Señora de Os Gozos a Ourense in Spagna; The Shrine of Our Lady of Lourdes at Carfin in Scozia; Basílica Santuario Virgen de los Milagros de Caacupé in Paraguay; Parrocchia Santuario Nostra Signora della Salute a La Spezia.
I cinque nodi della pandemia che papa Francesco affiderà a Maria
Arriva dalla Germania l'icona che Bergoglio scoprì nel 1986