Il caso Roma, 27 mag. (askanews) – “Ho saputo della decisione che è stata presa sul rinvio, abbiamo un rinvio di 45 giorni. In realtà, non ho nessun commento in merito. Finora non abbiamo capito perché ogni mese ci sia un nuovo rinvio senza un motivo, non c’è nessuna prova, non c’è nulla. Voglio dire, qualcosa che giustifichi tutto questo tempo in prigione a perdere la sua vita senza un motivo, non c’è nessuna prova, non c’è nulla. Ma io ho comunque fiducia nella giustizia egiziana e alla fine credo che si avrà un giudizio giusto”. Lo ha detto a Sky TG24 la sorella di Patrick Zaki, Marise George. “Patrick, in questo momento, soffre di depressione – ha detto ancora la sorella dello studente egiziano – secondo me soprattutto a causa della situazione in cui si trova tutto il giorno, in una sola stanza, non fa niente, non riesce a studiare e questa cosa lo preoccupa, è sempre molto teso, vuole tornare in Italia il prima possibile per raggiungere i suoi colleghi che sono andati avanti con il Master. Era venuto a fare una vacanza di una settimana con la sua famiglia, per festeggiare con loro, passare un po’ di tempo insieme e poi rientrare per continuare i suoi studi”. vgp/Int2