Covid, leader mondiali: serve trattato internazionale sulla pandemia

Come dopo la Seconda guerra mondiale, per proteggere gli Stati

MAR 30, 2021 -

Roma, 30 mar. (askanews) – Il mondo ha bisogno di un trattato globale per le pandemie per proteggere gli stati sulla scia del Covid-19, simile all’accordo forgiato dopo la seconda guerra mondiale. E’ la proposta avanzata congiuntamente dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus e da 24 leader mondiali, pubblicata da diversi quotidiani internazionali, tra cui il Corriere della Sera. Tra i firmatari il primo ministro britannico Boris Johnson, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il capo di Stato francese Emmanuel Macron, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Non figurano nella lista, tra gli altri, l’inquilino della Casa Bianca Joe Biden e il presidente del Consiglio Mario Draghi.

“La pandemia di Covid-19 rappresenta la più grande sfida che la comunità mondiale si trova ad affrontare dagli anni 40 del secolo scorso. All’epoca, dopo le devastazioni di due guerre mondiali, i leader politici si incontrarono per dare vita al sistema multilaterale”, si legge. “Gli obiettivi erano chiari: creare legami tra i Paesi, allontanare le tentazioni isolazioniste e nazionaliste e gestire le sfide che solo insieme potevano essere affrontate, in uno spirito di solidarietà e di cooperazione; in altri termini, la pace, la prosperità, la salute e la sicurezza”, si aggiunge.

“Anche oggi, mentre insieme lottiamo per superare la pandemia di Covid-19, nutriamo la stessa speranza: poter costruire un’architettura sanitaria internazionale più solida che protegga le generazioni future. Ci saranno altre pandemie e altre gravi emergenze sanitarie. Nessun governo od organismo multilaterale può affrontare da solo tale minaccia. Il punto non è se succederà, ma quando”, insistono i leader mondiali. “Insieme dobbiamo essere maggiormente preparati a prevedere, prevenire, individuare e analizzare le pandemie e a gestire una risposta efficace in modo strettamente coordinato. La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato in modo chiaro e doloroso che nessuno è al sicuro finché non lo saremo tutti”, commentano.

“Siamo convinti che le nazioni debbano lavorare insieme all’elaborazione di un nuovo trattato internazionale per la preparazione e la risposta alle pandemie. Un simile rinnovato impegno collettivo rappresenterebbe una tappa fondamentale verso il rafforzamento della preparazione alle pandemie al più elevato livello politico. Troverebbe le sue radici nella costituzione dell’Organizzazione mondiale della sanità, coinvolgendo in questo sforzo altre organizzazioni competenti, a sostegno del principio della salute per tutti. Tale trattato sarebbe basato sugli strumenti sanitari esistenti a livello mondiale, in particolare il regolamento sanitario internazionale, e garantirebbe fondamenta solide e ben sperimentate da cui partire per progredire e migliorare”, è il pensiero di Ghebreyesus e dei 24 leader mondiali.

“L’obiettivo principale del trattato”, precisano, “sarebbe quello di promuovere un approccio che coinvolga l’intero apparato governativo e tutta la società, in modo da rafforzare le capacità e la resilienza alle future pandemie sul piano nazionale, regionale e mondiale. Ciò comprende un rafforzamento considerevole della cooperazione internazionale per migliorare, ad esempio, i sistemi di allerta, la condivisione dei dati, la ricerca, come anche la produzione e distribuzione a livello locale, regionale e globale di contromisure mediche e di sanità pubblica quali vaccini, medicinali, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione individuale”.

Nel trattato “sarebbe incluso anche il riconoscimento di un approccio basato sul principio ‘One Health’ che connetta la salute delle persone, degli animali e del nostro pianeta”, spiegano ancora. “Il trattato dovrebbe inoltre accrescere i livelli di responsabilità reciprocaeresponsabilità condivisa, trasparenza e cooperazione all’interno del sistema internazionale e nell’ambito delle sue regole e norme. A tal fine lavoreremo con i capi di Stato e di governo a livello mondiale e con tutte le parti interessate, società civile e settore privato inclusi. Riteniamo sia nostra responsabilità, in quanto leader di nazioni e di istituzioni internazionali, garantire che il mondo apprenda gli insegnamenti della pandemia di Covid-19”, aggiungono.

“Il Covid-19 ha portato alla luce le nostre debolezze e divisioni: dobbiamo ora cogliere questa opportunità e ritrovarci come comunità globale per una cooperazione pacifica che vada oltre la crisi in atto. Lo sviluppo di capacità e di sistemi che permettano di realizzare questo obiettivo richiederà tempo e un impegno politico, finanziario e sociale ininterrotto per molti anni”, insistono. “La nostra solidarietà nel garantire una migliore preparazione a livello mondiale costituirà l’eredità che vogliamo lasciare per proteggere i nostri figli e nipoti e ridurre al minimo l’impatto delle future pandemie sulle nostre economie e sulle nostre società. Per far fronte alle pandemie occorre una leadership a livello globale che renda il sistema sanitario mondiale adatto a questo millennio. Per concretizzare questo impegno dobbiamo lasciarci guidare dalla solidarietà, dalla giustizia, dalla trasparenza, dall’inclusività e dall’equità”, concludono i leader mondiali.