Bruxelles, 25 gen. (askanews) – Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto stamattina a al Consiglio Affari esteri dell’Ue, che si svolge in presenza a Bruxelles e che aveva fra i punti in agenda anche una discussione sul caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, morto in carcere in Egitto. I ministri dovevano fare il punto della situazione dopo la controversa archiviazione del caso da parte delle autorità giudiziarie egiziane.
“Da cinque anni – ha detto Di Maio nella sua introduzione alla discussione – la famiglia di Giulio Regeni e tutti noi chiediamo giustizia, ma quella giustizia non è ancora arrivata. Recentemente – ha ricordato – la Procura della Repubblica di Roma ha portato a conclusione indagini che hanno individuato gravi responsabilità che presto saranno sottoposte al vaglio di un processo”.
“Sia chiaro: l’Italia – ha puntualizzato il ministro – ritiene l’Egitto un interlocutore cruciale nel Mediterraneo, ritiene inoltre che il nostro compito in Europa sia quello di avviare un dialogo franco, costruttivo e trasparente con Il Cairo; ma è evidente che questo dialogo – ha sottolineato – non può avvenire a scapito dei diritti umani”.
“Il rispetto dei diritti umani – ha concluso Di Maio – è un tema centrale, che riguarda molti altri paesi” rispetto ai quali “l’Ue ha sempre saputo mostrarsi reattiva”.
L’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune e vicepresidente dela Commissione europea Josep Borrell, ha ringraziato Di Maio per aver portato la discussione sul caso Regeni nel Consiglio Ue. È una questione grave per Italia ma anche per tutta l’Unione, ha detto, secondo fonti del Consiglio.
Dopo il “brutale assassinio”, ha continuato Borrell secondo le fonti, “abbiamo chiesto all’Egitto di fare luce sul caso e di cooperare. Siamo solidali – ha concluso l’Alto Rappresentante -con l’Italia e la famiglia Regeni, nella richiesta di fare piena luce”.