Roma, 27 set. (askanews) – Venti di guerra tra Azerbaigian e Armenia: nuovi pesanti scontri tra le due repubbliche caucasiche fanno temere una escalation di conseguenze imprevedibili. I due Paesi si scambiano accuse sull’origine dei rinnovati combattimenti dopo quelli di luglio nell’area che separa la regione azera di Tovuz da quella armena di Tavush. Scontri, in tal caso, lontani dalla regione contesa del Nagorno Karabakh, mentre oggi il confronto militare è sulla ‘linea di contatto’.
“Il 27 settembre alle 06:00 circa, le forze armate dell’Armenia, dopo aver eseguito provocazioni su larga scala, hanno sottoposto a bombardamenti intensivi le posizioni dell’esercito dell’Azerbaigian lungo l’intera linea del fronte e i nostri insediamenti situati nella zona del fronte con armi di grosso calibro, mortai e installazioni di artiglieria di vario calibro”, riferisce il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian tramite una nota dell’ambasciata a Roma.
“A seguito dei bombardamenti intensivi da parte del nemico verso il villaggio di Gapanly del distretto di Terter, i villaggi di Chiragly e Orta Gervend del distretto di Aghdam, i villaggi di Alkhanli e Shukurbeyli del distretto di Fizuli e il villaggio di Jojug Marjanly del distretto di Jebrail, ci registrano uccisioni e ferimenti tra la popolazione civile. Gravi danni sono stati arrecati alle infrastrutture civili. Si stanno raccogliendo dettagli sulle vittime e sui feriti tra la popolazione civile e il personale militare”.
“Le unità avanzate dell’esercito dell’Azerbaigian stanno adottando misure di ritorsione per bloccare questa provocazione del nemico e garantire la sicurezza della popolazione civile, che vive vicino alla linea di confronto delle truppe”, ha concluso il Ministero.
“Il bombardamento di civili, che vivono nelle zone e di edifici sulla prima linea, densamente popolata, da parte delle forze armate dell’Armenia è stato effettuato deliberatamente e intenzionalmente. Ci sono dati su vittime civili e militari. Gravi danni sono stati causati agli edifici e alle case dei civili. Le forze armate dell’Armenia continuano a fare fuoco intensamente contro le nostre posizioni e contro gli insediamenti nella zona del fronte”, ha evidenziato l’Assistente del Presidente dell’Azerbaigian, capo del dipartimento di politica estera dell’Amministrazione presidenziale Hikmet Hajiyev.
“Gli attacchi deliberati da parte dell’Armenia contro insediamenti e civili sono una grave violazione del diritto internazionale umanitario, comprese le Convenzioni di Ginevra del 1949. Gli attacchi ai civili sono una tattica inclusa nella prontezza al combattimento delle forze armate dell’Armenia, e l’esempio più ovvio di questo è il genocidio di Khojaly nel febbraio 1992 “. E, continua la nota, “secondo il diritto internazionale, gli attacchi delle forze armate dell’Armenia sulle posizioni dell’esercito dell’Azerbaigian, i bombardamenti di civili e edifici con armi di grosso calibro, sono un altro atto di aggressione militare e l’uso della forza da parte dell’Armenia contro l’Azerbaigian”.
“L’Azerbaigian ha ripetutamente avvertito la comunità internazionale che l’Armenia si sta preparando per un nuovo atto di aggressione e per la guerra. L’Azerbaigian ha ripetutamente affermato che l’attacco militare in corso dell’Armenia contro l’Azerbaigian, la presenza delle forze armate dell’Armenia nei territori occupati dell’Azerbaigian sono la principale minaccia alla pace e alla stabilità regionale “.
Da parte sua, il ministero della Difesa armeno sostiene che due elicotteri azeri sono stati abbattuti e che sono stati colpiti tre carri armati.Erevamn punta il dito contro Baku e dice che l’Azerbaigian ha lanciato verso l’alba un attacco aereo supportato da artiglieria. La presidenza del Krabakh, sostenuta dall’Armenia, ha proclamato la legge marziale e la mobilitazione militare generale.