Roma, 11 dic. (askanews) – Una delle principali università del Belgio ha deciso di chiudere l’Istituto Confucio, che ospitava nel suo campus, dopo che l’ex direttore dell’istituto finanziato dal governo cinese è stato accusato di spionaggio a favore di Pechino. L’ha comunicato la stessa Vrije Universiteit Brussel (VUB).
“La Vrije Universiteit Brussel non prorogherà il suo contratto con l’Istituto Confucio che scade a giugno 2020”, scrive nella nota l’ateneo. “L’università – continua – è dell’opinione che cooperare con l’istituto non è più in oinea con le sue poltiche e obiettivi”.
Pur precisando che la VUB resta “sempre aperta a nuove collaborazioni con università cinesi, scienziati e studenti, a condizione che la libertà accademica possa essere garantita nella reciproca fiducia”, l’ateneo ha precisato come “la continuazione della cooperazione non sia in linea con i suoi principi di libera ricerca”. E “recenti informazioni di stampa” sull’Istituto Confucio hanno fornito “elementi addizionali” per avvalorare questo approccio.
Il riferimento del comunicato è al caso di Song Xinning, l’ex capo del Confucio presso la VUB, che è a ottobre è stato accusato dai servizi d’intelligence belgi di essere un reclutatore dei servizi segreti cinesi. In seguito, Song è stato sottoposto a sanzione, che gli impedisce l’ingresso nell’area Schengen per otto anni.
Song, secondo il South China Morning Post, ha negato ogni addebito e ha affermato di essere finito nel mirino per aver negato la sua cooperazione a un diplomatico Usa a Bruxelles.
Gli Istituti Confucio sono presenti in diverse istituzioni accademiche in tutto il mondo. Tuttavia in diversi casi ci sono state denunce e accuse nei loro confronti e in alcune città sono stati chiusi.