A Roma la seconda edizione del Festival della Cucina Azerbaigiana

Dal 27 (serata su invito) al 29

NOV 4, 2019 -

Roma, 4 nov. (askanews) – Seconda edizione a Roma del Festival della Cucina azerbaigiana. L’appuntamento è per il 27 novembre, con tre serate (sino al 29 novembre). Dopo il successo della prima edizione, che nel 2017 ha riunito gli amanti delle prelibatezze della cucina dell’Azerbaigian per una tre giorni da tutto esaurito, quest’anno l’iniziativa si svolgerà nel cuore del centro storico di Roma: il Ristorante Doney, Hotel The Westin Excelsior Rome, in Via Vittorio Veneto 125.

La serata di inaugurazione sarà riservata ad ospiti su invito, mentre nei due giorni successivi, il 28 e 29 novembre, tutti potranno assaporare i piatti della cucina azerbaigiana a cena con un menù a buffet presso il Ristorante Doney, preparato da chef azerbaigiani giunti appositamente per l’occasione.

Per il 28 e 29 novembre necessaria la prenotazione al numero: 06.47082783.

Ponte geografico tra Oriente ed Occidente, l’Azerbaigian offre una cucina in cui i profumi e i sapori orientali, ricchi di spezie, si fondono con materie prime di ottima qualità, andando a realizzare creazioni tanto belle quanto gustose. Così prendono vita le ricette più famose della sua offerta culinaria, tra cui Dolma, Gutab, Pilaf, Pahklava, tutti presenti nel menù del Festival.

Non mancherà il tradizionale tè aromatico, sinonimo dell’ospitalità tipica del popolo azerbaigiano, e la melagrana, simbolo dell’Azerbaigian.

Da sottolineare anche i vini, che per l’occasione saranno portati dall’Azerbaigian, dove la vinificazione ha una storia antica.

L’Azerbaigian è il paese maggiore per dimensioni, popolazione ed economia di tutto il Caucaso meridionale. Negli ultimi anni l’economia del paese è in costante crescita. Partner affidabile dell’Italia, tra i due paesi esiste un legame solido, di carattere di partenariato strategico. L’Azerbaigian è il principale fornitore di greggio per l’Italia e il più importante destinatario del Made in Italy nel Caucaso meridionale. E’ noto per il suo modello multiculturale, basato sulla convivenza armoniosa di varie religioni ed etnie, riflesse anche nella sua cucina.