Roma, 28 mag. (askanews) – “L’Eritrea punta sull’Italia” per avere il sostegno necessario allo sviluppo infrastutturale del Paese e della regione del Corno D’Africa, e “aspettiamo la visita del ministro (degli Esteri Enzo, ndr) Moavero Milanesi per passare a una maggiore concretezza” dei progetti. E’ quanto ha detto l’ambasciatore eritreo in Italia, Fessahazion Pietros, interpellato da askanews sui rapporti tra Italia e Eritrea a margine della festa organizzata a Roma dalla comunità eritrea per il 28esimo anniversario dell’indipendenza del Paese del Corno d’Africa.
Il diplomatico ha ricordato che, durante la visita ad Asmara del presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, lo scorso ottobre, “il presidente Isaias (Afewerki, ndr) ha detto che l’Eritrea punta sull’Italia, sul sostegno del governo italiano per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture, una questione che riguarda non solo l’Eritrea, ma anche l’Etiopia”. Secondo il leader eritreo, ha aggiunto Fessahazion, l’Italia dovrebbe fungere “da ponte tra il Corno d’Africa e l’Europa” perchè venga supportato lo sviluppo infrastrutturale della regione. “Noi abbiamo bisogno di strade affidabili che colleghino l’Eritrea all’Etiopia e agli altri Paesi – ha rimarcato – e se possibile, anche di una rete ferroviaria che rafforzi l’interscambio commerciale tra i nostri Paesi”.
Anche il premier etiopico, ha aggiunto l’ambasciatore eritreo, è tornato sulla questione delle infrastrutture “quando è venuto in visita in Italia”, lo scorso gennaio.
Nella conferenza stampa congiunta tenuta al termine del colloquio con Abiy Ahmed, Conte aveva sottolineato che “l’Italia vuole incitare l’intera Unione europea a prestare attenzione allo sviluppo sociale ed economico del Corno d’Africa”, aggiungendo: “Ho garantito che finanzieremo uno studio di fattibilità per realizzare le più importanti infrastrutture di cui il paese necessita e ci faremo latori del coinvolgimento delle più importanti istituzioni finanziarie internazionali, perché una volta concordati quali sono i progetti più importanti, ricevano il sostegno economico che meritano”.
Ma “dall’inizio dell’anno ad oggi non si è poi mosso più nulla”, ha detto l’ambasciatore, a fronte delle elezioni europee di domenica scorsa che “hanno impegnato l’Italia”. Tuttavia, l’Unione europea ha annunciato lo scorso febbraio un finanziamento da 20 milioni di euro per la ricostruzione delle strade che collegano il confine etiopico ai porti eritrei, ma secondo il diplomatico “quei soldi non bastano” a sostenere un vero rilancio della regione.
Adesso “occorre che noi, gli etiopi, insieme agli italiani concordiamo dei progetti concreti. I progetti ci sono, basta presentarli e discuterli”. Perchè “durante gli incontri che si sono tenuti tra i ministri degli Esteri di Italia, Etiopia ed Eritrea a New York e poi a Roma per l’evento Italia-Africa, durante la visita di ottobre del presidente Conte e quella del vice ministro (Emanuela, ndr) Del Re si è parlato di prospettive da sviluppare, non si è parlato di progetti specifici”. Quindi, ha concluso l’ambasciatore, “aspettiamo la visita già annunciata a suo tempo del ministro Moavero Milanesi, che per ovvi motivi, che noi riusciamo a capire, non si è materializzata finora. Con la sua visita si passerà a una maggiore concretezza rispetto ad alcuni progetti”.